coderone
. Il termine ricorre in Fiore LXIII 5 S'a coderon giocaste, pigni a ambassi, / e fa ched ella sia la vincitore. Si tratta di un gioco di dadi, le cui caratteristiche non sono ben note (al v. 1 si allude al gioco delle tavole, che è una specie di tric-trac).
La parola ricorre anche in uno Statuto del Podestà della città di Firenze: " Neuno nella cittade, o nel contado, o distretto di Firenze, giuochi a giuoco di zara, o d'aliossi, o di gherminella, o a coderone ", e nei Ricordi di G. Morelli (Firenze 1956, p. 258): " Fa de' giuochi che usano i fanciulli, agli aliossi, alla trottola, a' ferri, a' naibi, a coderone e simili ". Entrambi i passi sono citati nel Dizionario del Battaglia.