codice etico
còdice ètico locuz. sost. m. – Documento aziendale che rappresenta la Carta dei diritti e dei doveri morali che in un’organizzazione imprenditoriale definisce le responsabilità etico-sociali e i principi cui devono attenersi tutti i partecipanti all’attività lavorativa. Mentre il bilancio sociale (v.) indica la missione generale dell’impresa, il c. etico evidenzia le responsabilità cui devono attenersi i comportamenti individuali di coloro che operano nell’ambito dell’organizzazione dell’impresa, quindi non soltanto dirigenti, quadri e dipendenti ma anche stakeholders. A livello formale il c. e. delle imprese è in genere strutturato secondo cinque livelli. Il primo livello è riferito ai principi etici generali che indicano la missione imprenditoriale e il modo più corretto di realizzarla; il secondo livello contiene le norme etiche per le relazioni dell’impresa con i vari stakeholder (consumatori, dipendenti, ecc.); il terzo livello fornisce gli standard etici di comportamento (legittimità morale, equità ed eguaglianza, tutela della persona, diligenza, trasparenza, onestà, riservatezza, imparzialità, tutela ambientale, protezione della salute); il quarto livello è invece dedicato alle sanzioni interne previste in caso di violazione dei contenuti del c. e. aziendale; infine il quinto livello è riferito agli strumenti di attuazione. Il rispetto dei principi del c. e. è affidato di solito a un comitato etico. L’obiettivo di questo documento è di favorire la fiducia che i consumatori hanno nei confronti dell’impresa. Negli Stati Uniti l’uso del c. e. è particolarmente diffuso e circa l’85% delle imprese ne è dotato. In Italia, dove la diffusione ancora è piuttosto contenuta ed è limitata prevalentemente ad aziende di grandi dimensioni, il c. e. è regolamentato dalla Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, introdotta con il d. lgs. 8 giugno 2001, n. 231.