codice Qr
(codice QR), loc. s.le m. Codice a barre bidimensionale che memorizza informazioni leggibili da un telefonino, mediante un’apposita applicazione.
• Oggi in Italia il codice QR si trova prevalentemente su giornali e riviste. Tecnicamente si tratta di un riquadro con barre bidimensionali, composto di moduli neri disposti nel quadrato, in modo da formare uno schema; in ognuno di questi crittogrammi ci sono 7.089 caratteri numerici e 4.296 alfanumerici. S’avvicina al riquadro il cellulare, o lo smartphone, che legge il codice, lo collega a un sito e mostra le immagini sul visore portatile. È stato creato nel 1994 da una compagnia giapponese, Denso Wave, produttrice di macchine per il controllo numerico, al fine di gestire le scorte industriali dei magazzini; rilasciato poi in licenza libera, si è ben presto diffuso in Giappone nella telefonia mobile. (Marco Belpoliti, Stampa, 27 settembre 2010, p. 33, Società e Cultura) • Il passo successivo riguarda trentuno castelli per i quali sono in preparazione altrettante audioguide. Potranno essere scaricate in formato mp3 dal portale insieme alla mappa del posto. Oppure il turista potrà trovarle riversate in «app» da scaricare su tablet o smartphone e lanciare una volta giunti sul posto. Infine, dove la connessione web lo consente, per i più smanettoni la possibilità di utilizzare il codice QR (in inglese QR Code), un codice a barre bidimensionale che viene letto dallo smartphone e lancia il collegamento con la guida digitale. (Andrea Bagorda, Secolo XIX, 10 agosto 2013, p. 21, Genova) • Ci sono i cartelli in metropolitana e per strada e dei grandi bolli rossi, adesivi, per terra, con la freccia che indica la direzione giusta. C’è il codice Qr da inquadrare con lo smartphone per saperne di più. Ci sono, soprattutto, le indicazioni di quanto bisogna camminare ‒ in minuti, non in metri o chilometri ‒ per raggiungere il luogo da visitare. Non siamo ancora arrivati alla segnaletica turistica specifica per Expo, ma il Comune ha deciso di partire con una sperimentazione: un percorso in nove tappe della Milano Romana, attraverso i siti più famosi e scoprendo resti poco conosciuti. (Oriana Liso, Repubblica, 4 maggio 2014, Milano, p. V).
- Composto dal s. m. codice e dall’acronimo ingl. qr a sua volta composto dall’agg. quick ‘veloce’ e dal s. reference ‘riferimento’, ricalcando parzialmente l’espressione ingl. Qrcode.
- Già attestato nel Corriere della sera del 10 aprile 2010, p. 45 (Alberto Giuffrè).
> Qrcode.