COGNAZIONE (lat. cognatio)
La cognazione era in diritto romano il vincolo di parentela di sangue (Dig., XXXVIII, 8, unde cognati, 1, 1: cognati appellati sunt quasi ex uno nati). Tale vincolo è determinato dalla nascita o dalle giuste nozze: propriamente, la parentela di sangue è determinata, rispetto alla madre, dalla nascita, rispetto al padre, dal valido matrimonio. La cognazione non è riconosciuta giuridicamente tra servi, o tra liberi e servi; forse essa è riconosciuta, almeno a certi effetti, soltanto fra cittadini. Il vincolo della cognazione si estende a tutti i parenti, per quanto lontani; taluni effetti della cognazione riguardano però soltanto i cognati più prossimi. I gradi di parentela naturale si computano in base al principio tot gradus quot generationes. Il riconoscimento della cognazione, nel mondo romano, fin dalle origini, risulta da antiche feste religiose. L'importanza giuridica della parentela di sangue, minima nei primi tempi, va progressivamente aumentando, a detrimento dell'importanza della parentela civile o agnazione, e finisce col divenire rilevante nell'epoca giustinianea. Gli effetti che la cognazione ha nel mondo giuridico romano si manifestano ora nel diritto penale (p. es. l'uccisione dei prossimi cognati è sottoposta alla pena stabilita dalla lex Cornelia de sicariis); ora nel diritto processuale (divieto di azioni famosae contro i genitori, beneficium competentiae spettante a questi ultimi); ora nel diritto di famiglia (diritto alimentare reciproco tra genitori e figli; impedimento al matrimonio tra cognati, entro certi gradi). Gli effetti più importanti riguardano però il diritto ereditario. Secondo l'antico ius civile, la cognazione non è titolo a succedere nell'eredità. Il diritto pretorio riconosce per primo la cognazione come titolo ad acquistare la bonorum possessio. Nell'epoca giustinianea, la successione e il conferimento della tutela legittima sono basati sulla cognazione. Per la cognazione nel diritto moderno v. parentela.
Bibl.: P. Girard, Manuel élément. de droit romain, Parigi 1898, pp. 141-142; R. Leonhard, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV, coll. 204-206; S. Perozzi, Circa il limite della cognazione, in Studi in onore di B. Brugi, Palermo 1910, pp. 267-295; id., Istit. di dir. rom., 2ª ed., Roma 1928, pp. 313-316.