COIMBRA (A. T., 39-40)
Città del Portogallo, che nel 1920 aveva 20.841 abitanti, sulla destra del fiume Mondego, il solo fiume importante che scorre intieramente in territorio portoghese, nell'antica provincia del Douro, capoluogo di distretto, importante nodo ferroviario sulla Lisbona-Coimbra-Porto e sulla Lisbona-Coimbra-Salamanca. È sede di un'università, che ha 5 facoltà. Sorge in bellissima posizione sulle propaggini montuose della Serra de Lavrão; comprende una parte più alta, la vecchia città, che occupa le alture scendendo con ripide strade al Mondego e alla parte inferiore e più recente della città; questa si addossa al pendio occidentale dei monti; un molo la protegge dalle inondazioni del Mondego. Coimbra ha un clima mite (temperatura annua 14°,5; pioggia mm. 926,4; nebulosità: maggio 7,6, agosto 2,8). Nella parte moderna della città sono sviluppate le industrie: tessiture di lino, fabbriche di ceramica; si esercita altresì il commercio di agrumi e vino. L'acquedotto di S. Sebastiano fu costruito nel 1570 dall'italiano Terzi. Alla sinistra del Mondego sorgono i due conventi di S. Francesco e S. Clara, nel quale ultimo sono sepolti molti re del Portogallo e la santa regina Elisabetta. Nei dintorni di Coimbra, pure alla sinistra del Mondego, la celebre Quinta das Lagrimas, già abitata da Inez de Castro, l'infelice amante di don Pedro, figlio di Alfonso IV.
Il distretto di cui Coimbra è capitale abbraccia un'area di 3907 kmq., con una popolazione di 353.121 abitanti.
Monumenti. - Artisticamente è notevole per qualche vestigio dell'antica colonia romana e, soprattutto, per la bellissima cattedrale antica (Sé Velha). Questa è il monumento romanico più importante e meglio conservato del Portogallo, e nelle linee generali ricorda S. Sernin di Tolosa e Sant'Iago di Compostella, in dimensioni però molto ridotte. Altra pregevole chiesa romanica è Sant'Iago, oggi chiusa al culto. La chiesa di Santa Cruz, ricostruita dal 1517 al 1521 da architetti francesi, chiamati in Portogallo da re Manuel (Nicolas Chanterène, Filippo Udarte, Jacques Longin e Jean de Rouen) è un bell'esempio di stile gotico manuelino; ha un bel pulpito scolpito e i due fastosi sepolcri del re Alfonso Henriques (morto nel 1185) e del figlio Sancio I (morto nel 1211), che furono i fondatori della monarchia portoghese.
L'arte del Rinascimento, portata qui dal Sansovino durante il suo soggiorno in Portogallo (1490-99), ha lasciato le sue tracce nella Porta Speciosa della cattedrale, oggi purtroppo quasi interamente perduta per la fragilità della pietra impiegata nella costruzione e per la sua esposizione settentrionale; in un bel portale dell'antico convento di S. Tommaso, oggi trasportato nel Museo, e nella cappella del Sacramento della cattedrale, riccamente ornata di statue (1566). I gesuiti, chiamati da don Giovanni III nel 1542, costruirono un vasto collegio (oggi Museo di fisica e storia naturale) e una grande chiesa, che dopo la soppressione dell'ordine (1779) venne adibita ad uso di cattedrale nuova (Sé Nova), vasto edificio a nave unica in vòlta, a cappelle laterali, sul tipo delle chiese romane. Ricca decorazione aveva anche la chiesa di S. Bento, appartenente all'ordine benedettino e oggi chiusa al culto. Quest'ultima costruzione si attribuisce all'italiano Filippo Terzi, che costruì pure l'elegante chiostro della Misericordia (1596) e l'acquedotto della città, tuttora in uso, servendosi, a quanto pare, di antiche costruzioni romane in rovina.
Istituti di cultura. - Coimbra è considerata a ragione il centro della cultura scientifica, letteraria e artistica del Portogallo. La prima università portoghese (che fu l'unica esistente in Portogallo fino al 1911) ebbe sede alternativamente a Coimbra e a Lisbona dall'epoca della sua fondazione (1290) fino al 1537, anno in cui si fissò definitivamente a Coimbra.
L'edificio dell'università è il più notevole di Coimbra: ha una ricca cappella, una vasta sala per le riunioni solenni (Sala dos Capellos) decorata con i ritratti di tutti i re portoghesi, una ricca biblioteca fastosamente decorata con stucchi dorati e pitture allegoriche, con preziosi manoscritti e incunabuli.
La loggia del primo piano s'apre a mezzogiorno in vista del patio (giardino). L'università conserva ancor oggi molte delle costumanze antiche. Tutti gli studenti universitarî, e quelli del liceo-ginnasio, vestono abito uniforme; verso la fine di maggio si fa una gran festa accademica, con carri allegorici, cavalcate in costume, ecc.
La popolazione studentesca, numerosa e rumorosa, dà un'impronta caratteristica e riempie di vita e d'allegria la piccola città, che durante le vacanze appare quasi deserta.
Coimbra possiede pure un interessante museo d'antichità, con ricordi romani, sculture medievali e del Rinascimento, tessuti, argenterie, avorî, ceramiche e qualche quadro notevole. Magnifico il giardino botanico, fondato dall'italiano Domenico Vandelli (1774-1791).
Storia. - Le sue origini si perdono nel remoto passato. Coimbra si chiamava Eminium al tempo della dominazione romana. Al sud di Eminium, dove oggi sorge Condeixa-Velha, esisteva allora un oppidum fortissimo, come lo attestano le rovine ancor oggi esistenti, chiamato Conimbriga. Quando, nel sec. VII, Conimbriga fu distrutto, il suo prestigio e il suo nome passarono a Eminium. All'epoca dei Visigoti Coimbra continuò ad essere centro importante, tanto che vi coniarono moneta quattro re: Recaredo (561-601), Liuva II (601-603), Siseberto (612-621), Chintila (636-640). Anche il dominio arabo lasciò vestigia in Coimbra e gli Arabi vi costruirono le fortificazioni. Coimbra fu conquistata dai cristiani al tempo di Alfonso III, re di León - e poi perduta, per essere infine definitivamente riconquistata da Ferdinando Magno, re di León, nel 1064. Dopo che il Portogallo si fu costituito a stato indipendente (1128) e per molto tempo in seguito, Coimbra ne fu la capitale.
Bibl.: Marques dos Santos, Coimbra e arredores, Coimbra 1927; A. Gonçalves, Catalogo do Museu Machado de Castro, ivi 1916; A. Haupt, A architectura da Renascença em Portugal, 1924; T. da Fonseca, Coimbra, Porto 1929; G. Battelli, Il Sansovino in Portogallo. Domenico Vandelli. Filippo Terzi, in Biblos, Coimbra 1929; A. Gonçalves, Coimbra, Porto 1929.