COLA dell'Amatrice (Nicola Filotesio)
Pittore e architetto. Nativo dell'Amatrice (Abruzzo) nella prima metb del sec. XVI, visse e svolse la maggiore attività in Ascoli Piceno; vi ebbe la cittadinanza nel 1521 e la nomina a "pubblico architetto"; vi è ricordato fino al 1547. Esordi accogliendo le ultime risonanze dell'arte crivellesca, con il S. Giacomo della Marca della Galleria nazionale di Urbino, i Quattro Santi della chiesa di S. Angelo Magno in Ascoli Piceno, ecc. Si orientò poi verso gli Umbri e ai modi dello Spagna sembra avvicinarsi nei tipi del polittico con la Madonna in trono, Cristo morto e quattro Santi, nella Madonna Addolorata e nel S. Giovanni evangelista, della Pinacoteca di Ascoli, che sono tra le sue opere migliori. Inclinò infine verso i maestri più in vista, dal Signorelli a Raffaello e, dopo il soggiorno romano, a Michelangelo; ne sono varia testimonianza la Madonna e quattro Santi, datata 1514 (Ascoli Pinacoteca), l'Assunzione, firmata e datata 1515 (Pinacoteca vaticana); la tavola della Galleria Capitolina, varî quadri della Pinacoteca di Ascoli, ecc.
Come architetto C. riuscì a più nobili affermazioni, pur rimanendo nel dominio di un eclettismo privo di spiccati caratteri. Opere sue sono: la chiesa di S. Bernardino ad Aquila, il portale con il monumento a Paolo III e la fronte posteriore del Palazzo del popolo in Ascoli Piceno; e in questa stessa città gli si attribuisce la fronte della cattedrale e, senza sicuro fondamento, il Palazzo del vescovado e altri edifizî privati.
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, I, Lipsia 1907 (con la bibl. precedente); A. Colasanti, Un quadro di Cola d'Amatrice a Chieti, in Boll. d'arte, II (1908), p. 396; U. Gnoli, Pittori e miniatori nell'Umbria, Spoleto 1923, p. 85; L. Serra, Le gallerie comunali delle Marche, Roma s. a., p. 66.