COLATUMA o Cascola (fr. coulure; ted. Schwinden)
Si dice l'anormale e talora patologica caduta degli ovarî, o frutticini rudimentali, specialmente nella vite; ma per estensione di significato la voce può essere applicata anche a fenomeni analoghi in altre piante legnose fruttifere. La colatura può costituire uno dei molti e complessi fenomeni della sterilità, e può essere dovuta a cause diversissime (fisiche, genetiche, trofiche, morfologiche, ecc.).
Si confonde talora la colatura con la filatura e con l'impallinamento. La filatura è un fenomeno che avviene assai prima della colatura, quando cioè i fiori sono ancora lontani dall'apertura: per l'andamento avverso della stagione, specialmente in alcuni vitigni deboli, i grappoli s'allungano, filano, e si trasformano in viticci. L'impallinamento o acinellatura (fr. millerandage) consiste invece nella produzione di acini molto più piccoli del normale, capaci bensì di maturare, ma restando privi di semi (apireni). Di solito, però, in un grappolo alcuni acini raggiungono lo sviluppo normale e portano vinaccioli, mentre la maggior parte resta impallinata. Questo fenomeno si riscontra frequentemente in alcuni vitigni, e sembra che sia favorito (oppure, secondo il Daniel, anche provocato) da una superalimentazione, da una pletora di umore subito dopo l'allegagione dei fiori.
Nella colatura vera e propria possiamo distinguere una colatura costituzionale e una colatura accidentale (De Follenay).
Secondo il Rathay la colatura costituzionale si potrebbe avere:
1. in seguito a mancato scappucciamento in vitigni aventi fiori femminili; ciò perché avendo i fiori femminili stami con polline sterile, e, non essendo possibile la fecondazione incrociata per la persistenza della corolla, i fiori verrebbero necessariamente ad abortire;
2. in vitigni a fiori femminili malgrado il normale loro scappucciamento; i fiori femminili di alcuni vitigni pur perdendo regolarmente la corolla, non restano fecondati, e dànno perciò colatura;
3. in vitigni a fiori ermafroditi ma aventi un numero più o meno grande di fiori maschili o intermedî: essendovi tutta una serie di gradi di passaggio tra fiori maschili ed ermafroditi, si possono avere dei vitigni con grappoli a fiori prevalentemente maschili, e che perciò non possono dare il frutto (es. Veltliner rosso, Kadarka blu, Furmint);
4. in vitigni a fiori ermafroditi aventi un accrescimento non proporzionale delle diverse parti del fiore: così, per es., in certi casi l'accrescimento della corolla s'arresta prima del tempo, e allora, sotto la pressione degli organi interni, i petali si staccano in alto, e il fiore s'apre a stella. Lo stigma viene così a trovarsi prematuramente esposto all'aria e dissecca prima che si possa compiere la fecondazione (es. Kadarka, Laska).
Talora poi si hanno fiori con l'aspetto normale di quelli ermafroditi, ma con polline sterile, e che perciò possono dar luogo a colatura (il Sannino cita, per esempio, il Catarratto).
È da osservare, a proposito del secondo caso che, secondo recenti ricerche (Steingruber), molte volte la sterilità dei fiori cosiddetti femminili (e perciò la colatura) non è da riferirsi a mancanza di potere fecondante del polline, ma a una deficiente, e talora nulla, funzionalità dell'apparato femminile di detti fiori.
Per quanto riguarda la colatura accidentale, essa è dovuta a cause diverse, talora anzi antitetiche: così a eccesso di vigore vegetativo, dovuto a troppa fertilità del terreno, a concimazioni troppo ricche d'azoto, a portinnesti troppo vigorosi; o anche a eccessiva debolezza della pianta o per rachitismo, o per clorosi, o per affezioni radicali (fillossera, marciume radicale); o per malattie crittogamche degli organi aerei (peronospora, antracnosi, batteriosi); o per insufficente nutrizione (secondo Müller-Thurgau).
Spesso è dovuta alle avverse condizioni meteoriche del periodo della fioritura. Una bassa temperatura può ostacolare l'apertura delle antere o l'emissione dei budelli pollinici; le piogge troppo insistenti possono trascinare al suolo i granuli di polline, o diluendo troppo il succo zuccherino dello stigma fare scoppiare detti granuli; i venti secchi e caldi possono asciugare troppo lo stigma e impedire la germinazione del polline.
Quanto ai rimedî, se si tratta di colatura costituzionale occorre o eliminare con la selezione i ceppi a fiori anormali, o intercalarvi nei vigneti ceppi ricchi di polline fecondo; o ricorrere all'impollinazione artificiale. Se si tratta di colatura accidentale, si cerchi d'eliminare le cause più facilmente dominabili, quali l'eccesso o il difetto di vigore, ricorrendo a potature e concimazioni razionali o all'incisione anulare; e se si tratta di cause parassitarie si combattano queste con rimedî appropriati.
Bibl.: P. Viala, Les maladies de la vigne, Parigi 1893; Cugini e Lopriore, Moltiplicazione delle piante, Torino 1923.