colcodea
Termine con cui, in alcuni testi filosofici e medici, è indicato l’intelletto agente (➔). La voce appare quale storpiatura, attraverso l’arabo e il successivo adattamento latino del sec. 12° (alcocoden o alcochoden), della voce persiana kadkhudah, indicante in astrologia il pianeta o la stella ‘maschile’ che domina in una parte della Terra al momento della nascita di una persona. Ipotesi circa l’uso filosofico del termine sono state avanzate da C.A. Nallino e A.H. Wolfson. Sulla scia delle precedenti identificazioni, nel Conciliator di Pietro d’Abano, il pianeta Alcochodem è considerato causa formale della nascita di un individuo, mentre un altro pianeta (denominato Hylech) assume la funzione di causa materiale. Dal sec. 16° il termine è attestato anche in alcuni testi ebraici e, fino a tutto il sec. 17°, designa nei libri di diversi autori europei (tra i quali Nifo, Zimara, Campanella) il dator formarum, l’intelletto agente quale è concepito nella filosofia di Avicenna (➔), vale a dire l’ultima delle ‘intelligenze separate’, che dona alla materia le forme sostanziali del mondo naturale e all’intelletto umano le forme intelligibili.