colecistite
Infiammazione della colecisti provocata da agenti infettivi di natura primitiva o secondaria ad altri processi morbosi (tifo, amebiasi, ecc.); notevole importanza causale ha la calcolosi, ma spesso la c. è indipendente da essa. L’infezione, a carattere acuto o cronico, può assumere forma catarrale, suppurativa, flemmonosa. Quando contemporaneamente si abbia occlusione del dotto cistico per la presenza di calcoli o altri eventi morbosi, con ostacolo al deflusso della bile (colecistostasi), la colecisti può riempirsi di liquido chiaro, mucoso o di pus (idrope o empiema della cistifellea). L’infiammazione si può propagare ai tessuti circostanti (pericolecistite) in forma di peritonite circoscritta, sia plastica o adesiva con deformazione e retrazione cicatriziale, sia talora purulenta (donde possibili ascessi metastatici, quali l’ascesso epatico e il subfrenico); può infine provocare, specie nelle sue forme ulcero-perforanti da calcolosi, la grave peritonite biliare o purulenta generalizzata. I sintomi della c. consistono nelle coliche epatiche (specialmente se vi è calcolosi) o in disturbi digestivi e dolorosi localizzati all’ipocondrio destro, o all’epigastrio con varie irradiazioni. Talora è possibile rilevare con la palpazione nell’ipocondrio destro la cistifellea distesa e dolente. Spesso si associa epatomegalia, o vi sono anche i sintomi di una lieve colangite. La cura è dietetica e farmacologica (chemioterapici, antibiotici, ecc.); nelle complicazioni suppurative, chirurgica (colecistectomia).