COLIBRÌ
Famiglia di uccelli (Trochilidae) che appartengono all'ordine dei Pico-Passeriformi e sono più comunemente conosciuti sotto il nome di Uccelli mosca; parecchie specie infatti hanno la mole d'un calabrone, ma alcune raggiungono quella dei rondoni. Alcuni autori, come il Brehm, ne hanno fatto un ordine particolare chiamandoli Schwirrvögel "ronzatori", per il ronzio, simile a quello di alcuni insetti, che producono durante il loro rapidissimo volo. Gli uccelli mosca si nutrono di piccoli insetti, specialmente coleotteri e ditteri, frequentatori di fiori; onde essi cercano prevalentemente nei fiori il loro alimento; e poiché i fiori a corolla tubolare sono quelli che accolgono maggior numero d'insetti cercatori di nettare, risulta che i colibrì visitano in particolar modo tal sorta di fiori. Per raggiungere lo scopo è tuttavia necessaria una speciale conformazione del becco e della lingua: il primo è sottile e acuto, ora diritto ora leggermente curvato, talvolta lungo quanto il capo, talvolta più lungo, lungo quanto il corpo e in alcune specie anche più. La lingua, che ha uno scheletro somigliante a quello dei picchi, con le corna lunghe dello ioide curvate sull'occipite fino alla fronte, è bifida e termina con una espansione membranosa munita ai lati di piccoli uncini. La lunghezza e la forma del becco sono, con quella della lingua, in relazione con la lunghezza e la forma delle corolle che ciascuna specie visita. Si stabilisce in tal modo una duplice relazione simbiotica tra le specie d'insetti che frequentano determinate forme di fiori e i colibrì, che cercano in queste il loro nutrimento, compensando il fiore col favorirne la fecondazione incrociata. I colibrì sono dunque animali pronubi, che s'imbrattano il capo col polline, e lo cedono ad altro fiore nell'atto in cui gli si librano innanzi, alla guisa di farfalle della famiglia delle Sfingi. Questo genere di attività pone i colibrì tra gli uccelli per eccellenza volatori, atti a passare la maggior parte della loro vita nell'aria. Le loro ali sono lunghe, generalmente strette e più o meno chiaramente falcate come quelle dei rondoni, ai quali somigliano anche per la forma dei piedi, a tarso brevissimo e completamente inadatto alla locomozione: le unghie sono acute e spesso lunghe tanto da consentire a questi uccelletti di riposarsi sopra gli steli e i ramoscelli di alberi d'alto fusto e di arbusti. I colibrì sono tra le più graziose gemme della natura vivente, scintillanti come zaffiri, smeraldi, rubini, topazî o ametiste: il rosso più vivace, il color dell'oro, l'indaco e il violetto, si mescolano tra loro e contrastano col nero dell'ebano e del velluto o col bianco dell'avorio; piccoli ciuffetti li adornano sul capo o ai lati della gola, manicottini di cipria ai tarsi.
I colibri appartengono esclusivamente all'America e vanno anzi considerati come uno dei gruppi più caratteristici della fauna neotropica, ossia dell'America Meridionale. La loro resistenza al freddo varia col variare delle specie; se la maggioranza di queste è propria della zona tropicale e di quella equatoriale in rapporto col maggiore sviluppo d'una vegetazione più ricca di fiori, esistono specie che si spingono fino alla penisola del Labrador sull'Atlantico e all'isola di Vancouver sul Pacifico e altre che scendono fino alla Terra del Fuoco. Se molti colibrì amano le foreste del Brasile e dell'Amazzonia, altri s'innalzano sulle Ande fin quasi al limite delle nevi perpetue, tra i 4 e i 5000 m. d'altezza. Nessuna specie di colibrì è stazionaria in senso stretto: sono uccelli migratori e di passo o almeno erratici e le loro migrazioni, in apparente rapporto con le stagioni, sono in realta legate al succedersi della fioritura delle piante preferite sotto differenti latitudini. Non hanno istinti gregarî, ma sono invece litigiosi e insofterenti l'uno dell'altro.
Il nido in forma di coppa è per solito costruito fra steli e ramoscelli verticali, con sostanze che offrono qualche differenza di dettaglio tra specie e specie, ma nelle quali predomina una lana vegetale simile a bambagia alternata a steli più resistenti, a licheni, a sporangi di felci. Le uova sono due, bianchissime e oblunghe, in proporzione piuttosto grosse. L'incubazione ha una durata d'una decina di giorni. I piccoli nascono ciechi e nudi ma s'impennano rapidamente. Sono stati fatti molti tentativi per tenere colibri in schiavitù, ma generalmente non sono riusciti per la difficoltà di offrir loro insetti vivi in quantità sufficiente.
Uno dei maggiori colibri è la Patagona gigas (Vieill.), che ha la mole del nostro rondone, un becco lungo il doppio del capo e vive nella costa occidentale dell'America Meridionale. Il Becco a spada, Docimastes ensiferus (Boiss.), vive nelle Ande dell'Ecuador; ha il becco lungo quanto il corpo ed è ornato di colori metallici brillantissimi. Il Becco d'aquila (Eutoxeres aquila) ha il becco robusto e falciforme: non ha colori molto vivaci ed è proprio della Colombia. I Colibrl montani (Oreotrochilus Gould) hanno espanse le rachidi delle remiganti primarie; il magnifico Oreotrochilus chimborazo (Delat. et Bourc.) vive sul monte che gli ha dato il nome, ad altezze variabili tra i 4 e i 5 mila piedi. I Campilotteri hanno grandi ali arcuate e remiganti primarie, con rachidi espanse alla base. Il Topazio (Topaza pella Linn.) deve il nome a un'ampia macchia sotto la gola che, sotto certe incidenze di luce, appare giallo topazio: le timoniere del secondo paio sono lunghe più del doppio delle altre, falciformi e piegate ciascuna verso il lato interno in modo da incrociarsi a X; abita la Guiana. I maschi dei Lophornis Less. hanno un bellissimo collare di penne molto sviluppate, strette e con disegni elegantissimi. Nel genere Ocreatus Gould, del Brasile, i maschi hanno la coda fatta a racchetta, perché le timoniere esterne sono lunghissime, con parti che divengono sempre più brevi fino a sparire a un quinto circa dell'estremità, poi improvvisamente s'allungano formando una specie di racchetta. Nel genere Lesbia Less., invece, le timoniere laterali sono graduate e le due estreme sono lunghe cinque volte le mediane: Lesbia sparganura (Shaw) della Bolivia ha il corpo superiormente rosso scarlatto e la coda rosso arancio. I Rhamphomicrum Bp. e gli Oxipogon Gould hanno piume assai sviluppate a forma di ciuffo sul capo e nella gola. (V. tavole a colori).