MACLAURIN, Colin
Matematico inglese, fra i più eminenti del sec. XVIII, nato a Kilmoddan (Argyllshire) nel febbraio del 1698, morto a Edimburgo il 14 giugno 1746. Nel 1717, diciannovenne, fu nominato professore di matematica in un College di Aberdeen; e di qui nel 1725, per intervento del Newton, fu chiamato all'università di Edimburgo.
L'attività scientifica del M. si riattacca direttamente a quella del Newton e ha largamente contribuito allo sviluppo e alla diffusione delle idee e dei metodi del maestro. Tra le opere del M. sono soprattutto notevoli la Geometria organica, sive descriptio linearum curvarum universalis (1720) e il Treatise on fluxions (voll. 2, Edimburgo 1742). La Geometria muove da una estensione alle curve superiori della cosiddetta "descrizione organica" ideata dal Newton per le coniche, e costituisce uno dei primi trattati sulle curve algebriche, per cui il M. va collocato fra gli immediati precursori della geometria proiettiva. Nel Treatise, giudicato dal Lagrange "le chef d'œuvre de géometrie qu'on peut comparer à tout ce qu'Archimède nous a laissé de plus beau et de plus ingénieux", il M., ispirandosi a una larga visione storica dello sviluppo delle idee infinitesimali, a partire dall'antichità, si propone di dare un fondamento geometrico al calcolo newtoniano. Tra l'altro vi è svolta, con metodo differenziale, la teoria dei massimi e minimi; e la parte più importante dell'opera è quella dedicata alle applicazioni fisiche, in particolare alla determinazione degli ellissoidi, noti ancor oggi sotto il nome del M., che costituiscono le configurazioni di equilibrio di una massa fluida rotante, le cui particelle si attraggano mutuamente secondo la legge newtoniana (v. ellissoide).
Sotto il nome del M. va anche la formula (v. funzione, n. 20)
per quanto essa rientri, come caso particolare, in quella del Taylor e fosse già stata data prima da J. Stirling (Methodus differentialis, in Phil. Trans., 1719).