collateralizzato
p. pass. e agg. Garantito tramite un debito collaterale, che consiste nel sottoporre a vincolo un bene che può essere venduto se il debitore non mantiene la propria obbligazione.
• Questi meccanismi rimangono così oscuri che uno dei più grandi uomini di stato americani, e cioè [Thomas] Jefferson, disse: «Se la gente fosse consapevole fino in fondo del modo in cui si crea la moneta, il giorno dopo ci sarebbe la rivoluzione». E Mayer Amschel Rothschild ha detto: «Datemi il controllo della moneta del Paese, che è molto più importante della funzione di legislatore». Di fatto la moneta può essere rappresentata: 1) da un bene reale (che è poi praticamente l’oro) 2) dal debito di una istituzione in quanto convertibile in quel bene reale o collateralizzato dal medesimo oppure 3) può essere rappresentata da un debito senza supporto, convertibilità o garanzia di un bene reale. (Francesco Arcucci, Repubblica, 11 aprile 2011, Affari & Finanza, p. 25) • Generali ha acquistato 510 milioni di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo pari al 3,04% del capitale della banca e ha avviato la procedura per chiudere il prestito titoli annunciato il 23 gennaio. Secondo quanto dice una nota, «contestualmente la compagnia ha effettuato un’operazione in strumenti derivati collateralizzati per coprire totalmente il rischio economico collegato all’acquisto delle suddette azioni». (Avvenire, 18 febbraio 2017, p. 16, Economia & lavoro).
- Derivato dall’agg. collaterale con l’aggiunta del suffisso -izzato.
- Già attestato nella Stampa del 22 dicembre 2005, p. 34 (Robert Cottrell).