COLLE DI VAL D'ELSA (A. T., 24-25-26)
Città della provincia di Siena, posta su una ripa travertinosa della sinistra dell'Elsa (bacino dell'Arno), a 223 m. s. m., con 4900 ab. Il suo comune, vasto 71,70 kmq., ne conta 9855. Fu originariamente un castello degli Aldobrandeschi, che ebbe nome Piticciano e di cui si ha notizia sin dal sec. XI. Costituitosi poi in libero comune, ebbe a soffrire delle lotte di rivalità tra Senesi e Fiorentini, dei quali dal 1333 riconobbe il dominio. L'industria della lana, che risale al sec. XIII, e quella della carta, fiorente già verso la metà del sec. XIV, cui s'accompagnò quella tipografica, diede sviluppo all'abitato, che nel 1592 contando ormai oltre 3000 ab., fu eretto in sede vescovile e dichiarato città. Nei tempi moderni il suo incremento è andato accentuandosi con l'industria anche delle vetrerie, dando origine a una parte nuova dell'abitato, nel piano adiacente al colle ove sorse il castello antico, la quale, detta Colle Basso in opposizione all'antica città detta Colle Alto o Castelvecchio, presenta un aspetto moderno. Colle deve ancor oggi la sua prosperità all'industria tuttavia fiorente della carta e al commercio agricolo dei pregiati prodotti del suo fertile territorio. È anche un notevole centro culturale. Un tronco ferroviario di 8 km. la congiunge alla stazione di Poggibonsi della linea Empoli-Chiusi.
Monumenti. - Conserva ancora il cosiddetto Bastione di Sapia e tracce delle fortificazioni eseguite nel sec. XV da Giuliano da Sangallo con la Porta nuova e Porta Volterrana. Fra i varî palazzi, degno di nota è quello Campana; alcune chiese serbano preziose opere artistiche, come la reliquia del S. Chiodo in un tabernacolo attribuito a Benedetto da Maiano, o a Mino da Fiesole, ma certamente di buono scultore fiorentino della fine del sec. XV; il calice di S. Alberto di tipo bizantino. A tre chilometri da Colle è la graziosa e abbandonata Badia a Coneo, costruzione romanica di tipo pisano, e nei pressi di questa piccola badia vallombrosiana la diruta pieve dei Ss. Ippolito e Cassiano, costruzione senese del sec. XI.
Arte tipografica. - Le fiorenti cartiere esistenti in questa cittadina fin dal sec. XIX favorirono l'arte della stampa, introdottavi da Giovanni di Medemblik che pubblicò nel luglio 1478 la prima edizione di Dioscorides de materia medica (un esemplare nella Biblioteca nazionale di Parigi); ma già nel 1471 un Bonus Gallus aveva chiesto al comune di Colle l'affrancazione dal dazio promettendo di esercitare l'arte tipografica, e di lui sono note quattro impressioni, due del 1478: l'edizione principe di Oppianus, Helieutica, in-4°; Offredus Cremonensis, De primo et ultimo instanti, in-4°; Michele Savonarola, Practica de aegritudinibus del 13 agosto 1479, in-folio, e un Gentile da Foligno, Consilium contra pestilentiam, senza data. Queste opere sono magnificamente stampate su bellissima carta e assai note ai bibliofili per la loro rarità.