AVELLANA, COLLEZIONE (Collectio Avellana)
È una raccolta di mandati, lettere, editti d'imperatori e magistrati romani, di magistrati bizantini, di pontefici e vescovi, degli anni 367-553 d. C., riguardanti materie ecclesiastiche (composizioni di scismi, adunanze di concilî, costruzione di basiliche). La Collectio è una semplice raccolta di materiali, compiuta da uno studioso romano dell'epoca di papa Vigilio (537-551) attingendo a registri pontifici e ad altre fonti e collezioni private a noi non pervenute, e perciò ci conserva documenti di cui non avremmo altrimenti notizia. Rispetto al contenuto, si può dividere in 5 parti: I, epistolae 1-40, che riguardano lo scisma di Eulalio e Ursino; II, epistolae 41-50, che si riferiscono alla storia di Pelagio negli anni 417-18; III, epistolae 51-55, lettere di Leone I papa; IV, epistolae 56-81 e 94-104, riflettenti questioni ecclesiastiche agitate sotto i pontificati di Simplicio, Felice, Gelasio, Simmaco (le epistolae 82-93 sono state forse intercalate per sbaglio); V, epistolae 105-243, lettere di papa Ormisda (514-21) o a lui dirette; l'epistola 244 è stata aggiunta in seguito. Il nome di Collectio Avellana le fu dato dai fratelli Ballerini (1757), perché essi giudicarono come il migliore e più antico il manoscritto trovato nel chiostro marchigiano di S. Croce in Fonte Avellana (oggi Vat. 4961); i filologi moderni dànno invece la preferenza al Vat. lat. 3787 del sec. XI.
Edizioni: O. Günther, in Corpus scriptorum ecclesiasticorum Latinorun, XXXV-VI, Vienna 1895-98: ottima edizione e l'unica completa. Delle antiche, parziali, quelle di A. Carafa, Epistolarum decretalium summorum pontificum, I, 1581. Il Baronio, (Annales ecclesiastici, IV-VI, Roma 1593-96) pubblicò le epistolae omesse nell'edizione del Carafa.
Bibl.: M. Schanz, Geschichte der römischen Litteratur, IV, ii, 2ª ed., Monaco 1914, pp. 276-77 e aut. ivi cit.; O. Günther, Avellana Studien, in Sitzungsberichte der Wiener Akademie der Wissenschaften, phil. historische Classe, CXXXIV (1896), fasc. 5.