collezionismo d'arte
– Dopo il boom durante gli anni Ottanta del 20° secolo, legato alla crescita di un interesse diffuso nei confronti dell’arte contemporanea, dagli anni Novanta, in seguito alle rapide trasformazioni provocate dal processo di globalizzazione e dall’avvento di Internet, il collezionismo diventa un fenomeno cosmopolita e internazionale, con un ruolo sempre più attivo all’interno del tradizionale triangolo (studio-galleria-mercato) del sistema dell’arte: sia rispetto all’espansione del mercato nei nuovi paesi emergenti, sia nei confronti delle nuove forme di espressione artistica. Precursore di questo cambio di tendenza è il pubblicitario e collezionista Charles Saatchi, promoter di quella nuova generazione di artisti britannici (young british artists), che proprio in seguito alla celebre e controversa mostra della sua collezione, Sensation, alla Royal academy di Londra nel 1996, acquisteranno riconoscimento sul mercato internazionale. La trasformazione della figura del collezionista in interlocutore privilegiato non più solo del mercato, ma in primo luogo di artisti, curatori, progetti e musei di arte contemporanea, raggiunge negli anni Duemila un grado di visibilità sociale, mediatico e istituzionale prima sconosciuto, e apre la strada a un collezionismo ancora più ambizioso e autosufficiente che tende a sostituirsi alle istituzioni tradizionali.
Sulla linea della vocazione istituzionale del collezionismo anglosassone – The Menil foundation a Houston è realizzata da Renzo Piano già nel 1987 – si moltiplicano i musei e le fondazioni private, luoghi di esposizione della collezione e di produzione della nuova arte, spesso legati ai grandi nomi dell’architettura internazionale (per es., Fondazione Beyeler, Basilea 1997, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino 2002, Fondazione Prada, Milano 2012, rispettiv. progettate da R. Piano, C. Silvestrin e Koolhaas). Caso esemplare di questo nuovo collezionismo è la recente apertura di Punta della dogana a Venezia realizzata nel 2009 da Tadao Ando come sede museale permanente per le opere della collezione di arte contemporanea del magnate del lusso e collezionista Francois Pinault.