colloide
collòide [Comp. di colla e -oide "simile a colla"] [CHF] Sistema ottenuto mediante dispersione di una sostanza solida, liquida o gassosa, detta fase dispersa, in un'altra, detta fase disperdente, che può essere anch'essa solida, liquida o gassosa. La dimensione media delle particelle della fase dispersa, generalm. maggiore di quella delle molecole ordinarie, differenzia le soluzioni colloidali sia da soluzioni vere, propr. omogenee, sia da dispersioni grossolane. Le particelle colloidali, che sfuggono normalmente all'osservazione microscopica ordinaria, sono sempre così piccole (dimensioni lineari tra 10-3 e 10 μm) da passare attraverso comuni filtri; sono però trattenute dalle membrane di pergamena e simili e, per dimensioni maggiori di 2 10-3 μm, anche dagli ultrafiltri. In partic., se la fase disperdente è liquida, si hanno: (a) c. liofili, detti anche emulsoidi, in cui esiste una forte affinità tra le molecole della fase dispersa e quelle della disperdente, e le molecole della prima si uniscono a quelle della seconda anche per mezzo di valenze secondarie; (b) c. liofobi, detti anche dispersoidi, in cui, mancando tale affinità, la dispersione deve avvenire in presenza di particolari sostanze, dette peptonizzanti. ◆ [CHF] C. protettore: sostanza colloidale che, aggiunta a un altro c. o a un sistema eterogeneo, ne aumenta la stabilità.