COLOGNA Veneta (A. T., 24-25-26; è la colonia fondata verso il 170 a. C., ricordata da Catullo, Epigr. 17)
Comune della provincia di Verona, sulla sinistra dell'Adige, vasto 43,08 kmq., importante per la sua agricoltura. Il capoluogo, a 24 m. s. m., è sulla destra del Guà, a 5 km. SO. dei monti Berici e a 39 km. da Verona; diviso in due partì dal fiumicello Brendole, superato da un ponte, è ancora cinto da mura e fossato.
Distrutta da Attila, Cologna ru riedificata da Teodorico e detta Colonia Gotica; veneziana dal 1496, ebbe importanza per la produzione della canapa, la lavorazione delle gomene e la sua posizione di confine; alla metà del'500 è il maggior centro della provincia di Verona dopo il capoluogo (ab. 12.025 nel distretto); nel '700 aveva perduto questa sua condizione e l'antica coltura della canapa è ora quasi abbandonata. È diventata invece notevole mercato di bozzoli. Gli abitanti (6568 nel 1861), s'accrebbero a 7408 nel 1871, a 7801 nel 1881, a 8318 nel 1901, a 9920 nel 1921. Di essi 6039 vivono in dimore isolate, 2510 a Cologna, 234 nella frazione di Sabbion e 647 in quella di Spessa.
La chiesa maggiore (Santa Maria, arch. Selva) ha un bel peristilio a tre navate d'ordine corinzio ed è sul luogo dell'antica fortezza detta Veronella. Cologna possiede un ospedale fondato già nel 1257, un museo (con una raccolta di monete e di oggetti di antichità) e un'accademia di scienze e lettere. Rinomate le fabbriche di mandorlato.