COLONIE ANIMALI
. La denominazione colonie animali è stata ed è usata in diversi sensi. La si è spesso adoperata per indicare quelli che più precisamente si dicono cormi (v.), cioè individualità di ordine superiore, costituite da individui subordinati, che ne rappresentano in certo modo i singoli organi e sono prodotte da scissione o da gemmazione. Tali sono, per es., le colonie delle Vorticelle fra i Ciliati, di polipi idroidi, di madrepore, di coralli fra i Cnidarî, di Briozoi e simili. E possono essere stabili, come in questi casi, o temporanee, come quelle dell'Idra d'acqua dolce. I singoli individui (o polipi nel caso di Idroidi) possono essere tutti simili o di forme e di funzioni diverse; in tal caso la colonia si dice polimorfa: esempio tipico quelle dei Sifonofori.
Si è anche esteso l'appellativo di colonia ai Cestodi, ritenendoli formati da catene di individui, donde anche il nome di Polizoici, in opposizione ai Monozoici, ora riuniti nella classe Cestodaria (v. cestodarî; cestodi). E si è perfino tentato d'interpretare la costituzione del corpo dei Metazoi come colonia di singoli individui, che sarebbero le cellule, sotto l'influenza delle dottrine evoluzionistiche, che vollero ricondurre l'origine prima dei Metazoi a colonie di Protozoi. Tali interpretazioni sono ormai completamente abbandonate e sono qui citate soltanto a titolo d'informazione storica.
Altro significato dell'espressione colonia animale si attribuisce alle riunioni più o meno stabili degli animali, le quali sono dette anche società, quando sono costituite da individui della medesima specie. Nel caso degl'insetti sociali, quali le api, le formiche, le termiti, le società, composte di caste diverse, più propriamente si dicono stati (v. società: Società degli animali).