COCLIDE, COLONNA
COLONNA La prima colonna còclide è quella di Traiano, eretta in Roma in mezzo al suo Foro, tra le due biblioteche. Non esistono precedenti veri e proprî di questo tipo di colonna, poiché, mentre conosciamo altre colonne, in cui il fusto decorato con fasce orizzontali a rilievo, nessuna, come quella traianea, presenta una fascia che giri a spirale intorno al fusto senza alcuna discontinuità.
Il principio fu forse ispirato dal volume avvolto intorno ad un bastone, con la differenza che nella colonna le storie di Traiano, anziché scritte, sono scolpite in rilievo. Il concetto fu ripetuto nella colonna onoraria di Marco Aurelio, destinata a ricordare le vittorie germaniche di quell'imperatore, e in quella di Teodosio a Costantinopoli di cui resta oggi solo la base. Ambedue le colonne romane sono dette coclidi nei cataloghi regionarî della mea del sec. IV, a causa della scala interna fatta a chiocciola; il termine servì poi per indicare semplicemente una colonna con il fusto a baccellatura a spirale (columna volutilis) e in qualche caso anche con una fascia in rilievo (cfr. il frammento trovato in Roma, nella vigna Belardi presso Porta Maggiore: Bull. Arch. Com. di Roma, 1878, p. 199 segg., tavola XVI). Le colonne coclidi romane furono imitate molti secoli dopo, nel '600 con quelle che fiancheggiano la facciata di San Carlo a Vienna, ai primi dell'800 con la colonna che Napoleone elevò in piazza Vendôme a Parigi col bronzo dei cannoni austriaci catturati.
Bibl.: J. Durm, Die Baukunst der Etrusker und Römer, 2ª ed., Stoccarda 1905, p. 742 seg.; Daremberg e Saglio, Dictionnaire des antiquités romaines, I, ii, p. 1350 segg. (Colonne).