COLOPHON (dal gr. κολοϕών "fastigio, fine, ultima mano")
Termine con cui viene indicata la formula posta in fine ai libri dai primordî della stampa ai primi anni del sec. XVI; conteneva, generalmente, il nome dello stampatore, il luogo e la data di stampa e, spesso, altre notizie inerenti alla pubblicazione del libro (nome del correttore, di chi aveva concorso nella spesa, ecc.). Il colophon, detto anche soscrizione o sottoscrizione, teneva l'ufficio del frontespizio (v.), il cui uso venne introdotto più tardi; la formula è imitata dalle parole con cui terminavano le scritture dei codici: explicit liffir, ecc. L'uso del colophon, ad opera dei prototipografi, compare per la prima volta nel Psalmorum codex stampato dai soci Fust e Schoeffer di Magonza nel 1457, e costituisce un prezioso contributo per la storia della stampa. Nell'editoria contemporanea tale uso è stato largamente ripreso come un ornamento del libro, in edizioni speciali o di lusso.