COLOQUINTIDE (lat. scient. Citrullus colocynthis Schrad.; fr. coloquinte; sp. coloquintida; ted. Bitterzitrulle; ingl. bitter apple)
È una pianta della famiglia Cucurbitacee, detta anche Colocynthis officinalis Schr., della regione mediterranea e dell'Asia tropicale, che viene anche coltivata. Ha fusti sdraiati pelosi, con foglie alterne lungamente picciolate, a lembo triangolare trifido, con divisioni laciniate. I fiori sono diclini, pedicellati, solitarî e di color giallastro. Il frutto sferico, di 6-8 cm. di diametro, è un peponio glabro, giallastro a maturità con macchie bianche.
In commercio vi sono parecchie varietà: la coloquintide d'Egitto, grossa, bella, mondata della buccia con pochi semi; la coloquintide di Cipro, mondata, più piccola della precedente, con molti semi, più pesame; la coloquintide di Siria, munita della buccia gialla, con molti semi. Si usa la coloquintide priva del pericarpo e si preferiscono le varietà leggiere con pochi semi. Ha sapore amarissimo.
Fu adoperata in ogni tempo, ma specie nel Medioevo.
La coloquintide contiene una sostanza, che secondo il Walz è un glucoside cristallizzabile, detta colocintina (C56, H84, O23), amorfa, grigio-brunastra, amarissima, solubile in acqua. Per azione dell'acido cloridrico bollente si sdoppia in glucosio, colocinteina, e in un corpo resinoide cristallino.
La coloquintide è un purgante drastico, sommamente energico; determina per la forte irritazione della mucosa un grande trasudamento sieroso e nello stesso tempo stimola violentemente la peristalsi intestinale. A forti dosi produce con la gastroenterite e la nefrite altri gravi sintomi d'intossicazione: dispnea, incoordinazione di movimenti, scomparsa della sensibilità e poi della motilità, miosi e morte in stato di collasso per arresto prima del respiro e poi del cuore.
Il Padtberg (1910-1911) ha studiato nel gatto l'azione della coloquintide sui movimenti intestinali servendosi dei raggi Röntgen e ha notato la grande rapidità con la quale l'intestino tenue si svuota del suo contenuto. Somministrando morfina all'animale in modo che la coloquintide possa essere trattenuta più a lungo nell'intestino, si notano i gravi effetti infiammatorî dovuti all'irritazione di questo farmaco. La mucosa intestinale si presenta coperta di muco, fortemente iperemica, infiltrata e in molti punti quasi completamente distrutta. Così si comprende come questo purgante drastico, energico, che richiama sangue non solo all'intestino ma anche agli organi addominali, sia da usarsi solo nei casi di costipazioni ostinate e specialmente come derivativo, nei casi d'idropisia, allo scopo di produrre il riassorbimento dei trasudati. In questi casi pare che eserciti anche un'azione diuretica. È controindicata, come facilmente si comprende, nella flogosi del tubo gastro-intestinale, nella gravidanza, negli emorroidarî. S'elimina per le urine e per il latte, tanto che impartisce a quest'ultimo proprietà purgative.
L'estratto s'usa alla dose di grammi 0,05 per volta e 0,15 nelle 24 ore; la polvere alla dose di grammi 0,30 per volta e 1,00 nelle 24 ore; la tintura (1:10) da 5 a 20 gocce in una pozione.