colore
colóre [Der. del lat. color -oris] [LSF] Sensazione visiva che si prova illuminando un corpo con una luce non monocromatica in dipendenza della varia composizione spettrale di questa, e anche la luce medesima: v. oltre: C. della luce. ◆ [CHF] Sostanza, naturale o artificiale, usata per tingere per sovrapposizione: → colorante. ◆ [FSN] Uno dei numeri quantici che caratterizzano i quark e i gluoni: v. quark: IV 633 c. ◆ [OTT] C. della luce: nella fotometria, la qualità della sensazione visiva cui dà luogo una radiazione ottica; essa dipende dalla composizione spettrale della radiazione: v. colorimetria ottica: I 645 d. ◆ [OTT] C. complementari: due c. spettrali dalla cui sovrapposizione si abbia luce bianca: v. colorimetria ottica: I 646 d. ◆ [OTT] C. di un corpo: il c. della luce emessa se si tratta di un corpo luminoso, cioè di una sorgente luminosa, e il c. della luce diffusa se si tratta di un corpo illuminato e non completamente assorbente: v. colorimetria ottica: I 648 c. ◆ [OTT] C. fondamentali: (a) tradizionalmente, i sette c. dalla cui fusione, secondo la cromatica newtoniana, s'ottiene la luce bianca solare (per i loro limiti convenzionali e, per molti versi, largamente arbitrari, v. tab.); (b) con signif. moderno, lo stesso che c. primari, dalla cui opportuna composizione s'ottiene, per sintesi, ogni altro c. (v. oltre). ◆ [OTT] C. non saturo: c. che contenga anche del bianco, per cui la sensazione cromatica risulta più o meno attenuata. ◆ [OTT] C. non spettrale, o non (spettralmente) puro: il c. di una luce policromatica, cioè composto da più c. spettrali. ◆ [OTT] C. primari: in un sistema di sintesi cromatica, i tre c. (un rosso, un giallo e un blu determinati) sovrapponendo in opportuna proporzione i quali s'ottengono tutti gli altri e il bianco: v. colorimetria ottica: I 646 f. ◆ [OTT] C. saturo: un c. non miscelato in alcun modo con il bianco, cioè effettivamente puro. ◆ [OTT] C. spettrale, o (spettralmente) puro: il c. di una luce monocromatica, cioè il cui spettro ha una sola riga ed è identificata da un solo valore di frequenza e di lunghezza d'onda. ◆ [FSN] Campo di c.: campo dotato di carica di c. per quark e gluoni: v. quark: IV 636 d. ◆ [FSN] Carica di c.: il numero quantico di c. posseduto dai quark e dai gluoni: v. quark: IV 636 d. ◆ [FSN] Costante d'accoppiamento di c.: costante d'accoppiamento che compare nella lagrangiana della cromodinamica quantistica come parametro fondamentale delle interazioni forti: v. cromodinamica quantistica: II 68 a. ◆ [ASF] Diagramma c.-magnitudine: per le stelle, lo stesso che diagramma di Hertzsprung-Russell: v. stella: V 626 d. ◆ [ASF] Eccesso di c.: la differenza tra il c. osservato e il c. intrinseco di una stella: v. ammassi stellari e associazioni stellari: I 105 c. ◆ [FTC] Falso c., o falsi c.: tecnica usata in varie discipline sperimentali (astrofisica, fisica medica, ecc.), per elaborare e visualizzare immagini di un soggetto ottenute in una o più bande di frequenze (nella regione del visibile, delle onde radio, del-l'infrarosso, dell'ultravioletto, dei raggi X, ecc.); consiste nell'associare, alle diverse intensità luminose delle immagini di partenza, opportuni valori di tre c. fondamentali (generalm. rosso, blu e verde); si possono così ottenere una ricostruzione sinottica e in una sola visione (immagine a falsi c.) dell'informazione contenuta in più immagini di partenza, oppure, nel caso si disponga di una sola immagine e in una sola banda (per es., una foto in bianco e nero di oggetti celesti ripresi al telescopio), una moltiplicazione dei toni visibili per mezzo di c. fortemente contrastanti assegnati arbitrariamente ai diversi toni di grigio. ◆ [FSN] Forza di c.: forza di interazione fra i quark e gluoni: v. quark: IV 633 c. ◆ [ASF] Indice di c.: differenza fra la magnitudine fotografica in luce monocromatica (opportunamente definita) e la magnitudine visuale di una stella, che risulta legata alla temperatura superficiale, e quindi al c., della stella medesima: v. stella: V 619 d. ◆ [FSN] Interazione di c.: l'interazione della cromodinamica quantistica: v. reticolo, teorie quantistiche sul: IV 836 e. ◆ [OTT] Lunghezza d'onda dominante del c: la lunghezza d'onda tale che, una sua appropriata luminanza, sommata additivamente a quella del bianco, uguagli le somme delle luminanze di due qualsiasi radiazioni monocromatiche: v. colorimetria ottica: I 646 e. ◆ [FSN] Numero di c.: lo stesso che carica di c. (v. sopra). ◆ [ALG] Problema dei quattro c.: problema topologico, nato dalla colorazione delle carte geografiche cosiddette politiche, per le quali si ricorre a vari colori per distinguere uno stato dagli altri. Una carta è da considerare convenientemente colorata quando non vi sono due distinte regioni confinanti (lungo un intero tratto della loro linea di confine, e non in un solo punto) contrassegnate dallo stesso c.; il problema consiste nel trovare il numero minimo di c. necessari per colorare convenientemente la carta. Il problema è stato risolto nel 1976 da W. Haken che, con una dimostrazione assistita da un calcolatore elettronico, ha dimostrato che qualunque carta può essere colorata con quattro colori. ◆ [FSN] Simmetria di c.: la simmetria associata al gruppo delle matrici che agiscono sui tre stati di quark di c. diverso, cioè il gruppo SU(3)colore: v. adroni: I 61 b. ◆ [OTT] Temperatura di c.: per una sorgente con spettro continuo, la temperatura da attribuire al corpo nero perché esso emetta con uno spettro simile a quello di essa: v. colorimetria ottica: I 648 b. ◆ [OTT] Triangolo dei c.: costruzione grafica per la determinazione delle coordinate tricromatiche: v. colorimetria ottica: I 647 f.