COLUMBIA (A. T., 138-39)
Uno dei più lunghi (2250 km.) e importanti fiumi dell'America del Nord, inferiore solo allo Yukon, fra quelli che volgono al Pacifico, per l'ampio bacino (770 mila kmq.).
Columbia fu detto dall'inglese R. Gray, che approdò alla sua foce sopra un vascello di quel nome nel 1792, ma venne scoperto nel 1775 dal capitano spagnolo Bruno de Heceta, che lo chiamò Oregon (fiume dell'Ovest), come gl'indigeni, i quali usavano anche gli appellativi Jakaitl e Unimakl ("gran fiume"). La conoscenza del suo tratto superiore s'iniziò solo con le esplorazioni di Lewis e Clarke (1804-6). Come rami sorgentiferi furono considerati a lungo il Clark Fork, che scende dalle Bitter Root M.s nel Montana, o lo Snake R. (Fiume dei serpenti), che si forma poco a S. del Parco di Yellowstone, Wyo.; ma ormai tutti sono d'accordo nel riconoscerne l'inizio dal lago omonimo, nel Purcell Range (Rocciose canadesi). L'alto corso del Columbia, come quello di alcuni suoi affluenti montani (Kootenay, Okanogan, Flathead), ricalca i solchi tettonici che incidono questa sezione delle Rocciose, disegnando così il fiume un angolo acuto intorno alle Selkirk Mountains. Presso Spokane il Columbia piega verso O. attraverso il vasto altipiano di lave che ne prende nome (Columbia Plateau), e dopo aver lambito per un certo tratto il piede della Catena delle Cascate, si pre la via tra queste con una gola lunga e profonda (The Dalles), nella quale le rive distano in qualche punto meno di 100 m. L'ultimo tratto del corso, non interrotto da cascate, è navigabile, ma l'accesso all'estuario con cui il fiume sfocia, difficile per i venti, le maree (che risalgono fino a 260 km. entro terra) e le alluvioni, ha richiesto importanti lavori di sistemazione (1885-95) e una gettata colossale (11 km) a protezione del porto di Astoria. Le navi oceaniche risalgono fino a Portland; i canali permettono alle imbarcazioni minori di portarsi fino a Dalles. Più che per queste, la valle del Columbia è importante per le comunicazioni ferroviarie che uniscono la costa del Pacifico all'interno, utilizzando i numerosi affluenti, dei quali lo Snake R. (con un bacino che rappresenta circa 1/3 del totale) adduce al plateau del Colorado il Flathead e il Kootenay alla regione dei grandi piani, e il Willamette, navigabile per 260 km., all'Oregon e all'interno della California.
Il fiume ha piene periodiche (maggio-giugno) che ne innalzano 1l livello di 10-12 m. (eccezionalmente anche 25) a valle di Dalles; la sua portata media di circa 6000 mc. al secondo, alla foce, può, in questi periodi, essere anche dieci volte maggiore.
Bibl.: H. D. Lyman, The Columbia River, New York-Londra 1918.
Altipiano della Columbia. - (A. T., 121-122;123-126;138-139). - L'altipiano della Columbia rientra nella zona relativamente depressa compresa fra i due bastioni montuosi che, correndo paralleli alla costa sul Pacifico, divergono fra di loro nella parte centrale dell'America del Nord. Di questa zona è il distretto più settentrionale fra gli stati del Washington, dell'Oregon, dell'Idaho e del Nevada. Abbraccia circa 650 mila kmq. e rappresenta la più ampia superficie di lave che sia sulla terra. Riceve nome dal Columbia, perché le acque vanno a questo fiume per mezzo del suo affluente Snake R., ma in realtà il Columbia lambisce solo il margine NO. dell'altipiano, separandolo dalla Catena delle Cascate. Meno netti sono i confini verso le Rocciose a E. e soprattutto verso il Gran Bacino a S.; nelle une e nell'altro le masse eruttive ricompaiono con maggiore o minore frequenza. Queste constano di espandimenti basaltici alternati con tufi e ceneri riolitiche, d'una potenza massima di 1200 m., che si deposero in una serie di eruzioni effusive, dal Miocene fino a epoca geologica recente, sopra una regione in cui i precedenti cicli erosivi avevano determinato una morfologia di avanzata maturità. Resti dell'antica superficie dioritico-cristallina (dal Carbonico superiore in poi) sporgono in groppe isolate (Buttes) sul molle ondeggiamento delle lave (Blue Mountains a O., Elkorn ed Eagle Creek Mountains a E.), raggiungendo i 2500-2700 m. e sovrastando localmente anche di 1500-1800 m. sul mantello di lave che li circonda. Questo declina in complesso da 1800 m. a SE. a 300-400 a NO., con il diminuire di spessore delle colate, affette, dopo il Pliocene, da disturbi tettonici, con i quali sta in rapporto la formazione, dal Glaciale in poi, di valli morte (Coulées) e di terrazze fluviali. Così ìl paesaggio, pur presentandosi piuttosto monotono, varia da zona a zona: alla presenza di materiali di disfacimento (sedimenti cenozoici, raramente quaternarî) fa contrasto su vaste aree l'affiorare di effusioni recenti, caratterizzate da roccia compatta e scoriacea, priva di terreno vegetale.
Il clima è arido: le precipitazioni sono dovunque inferiori ai 400 mm. annui, salvo in corrispondenza alle zone più elevate, dove ricompare la foresta di conifere. Nel resto predomina una vegetazione di tipo desertico, con estese superficie prive di scolo al mare, e, localmente, sviluppo di dune. I centri di popolazione si distribuiscono lungo il corso dello Snake o del Columbia, che segnano anche le vie di comunicazione, pur esse marginali. La regione è coltivata (dry farming) soprattutto verso N., sul medio e basso Snake.
Bibl.: C. Russel, A geological reconnaissance in central Washington, in U. S. Geol. Surv. Bull., CVIII, Washington 1893; id., Notes on the geology of southwestern Idaho, ibid., CCXVII, Washington 1903; K. Oesterreich, Die Grande Coulée, in Memorial Volume of the transcontinental Excursion of 1912, Washington 1915; H. Baulig, in Ann. de Géogr., XXII (1913), p. 149 segg.