combattente straniero
loc. s.le m. Giovane occidentale che decide di combattere per lo Stato islamico condividendone l’ideologia e i metodi.
• Nei mesi scorsi lei ha visitato la Siria. Quale impressione ne ha ricavato? «Dolore e speranza. Dolore per aver toccato con mano e visto con i miei occhi le conseguenze della guerra. Speranza perché il popolo della Siria chiede a gran voce la pace e la riconciliazione e una soluzione politica alla crisi siriana, che continua a essere infiammata da forze esterne, con migliaia di combattenti stranieri, finanziati da Paesi esteri, per i propri interessi politici» (Mairead Maguire intervistata da Umberto De Giovannangeli, Unità, 31 agosto 2013, p. 10, Esteri) • Leggendo il rapporto Onu si apprende poi che «dal 2010 i combattenti stranieri sono aumentati notevolmente e crescono ancora». Inoltre, secondo le agenzie, i numeri diffusi dalle Nazioni Unite superano di gran lunga le stime dell’intelligence americana (che tempo fa aveva parlato di 7000 unità in partenza). (Cristina Di Giorgi, Giornale d’Italia, 1° novembre 2014, p. 4, Esteri) • «I combattenti stranieri italiani sono meno di quelli di altri Paesi, ma la minaccia non è quantitativa, e il problema del reclutamento non riguarda solo Iraq, Siria e Libia, ma anche i Balcani» (Paolo Gentiloni intervistato da Paolo Mastrolilli, Secolo XIX, 11 febbraio 2015, p. 3, Primo piano).
- Composto dal s. m. e f. combattente e dall’agg. straniero, ricalcando l’espressione ingl. foreign fighter.
- Già attestato nel Corriere della sera del 29 agosto 1995, p. 2 (Bernard-Henri Lévy).
> foreign fighter.