COMITATO COSMOPOLITA
. Fu uno dei caratteristici prodotti di quel lavorio di sette, da cui venne preparato lo scoppio dei movimenti del 1830-31. Si costituì a Parigi, quando il licenziamento del ministero Martignac e la formazione del ministero Polignac (agosto 1829) dimostrarono che Carlo X accentuava il carattere reazionario della propria politica. Il Comitato risultava di un ristretto numero di membri appartenenti a varie nazioni, ciascuno dei quali a sua volta capeggiava un comitato composto di membri della propria nazione. Era così istituito un complesso organismo rivoluzionario: il comitato cosmopolita era l'organo centrale che aveva la direzione e la coordinazione dei varî movimenti: ciascuno dei singoli comitati particolari si occupava della preparazione del movimento nel proprio paese. Il programma generale mirava ad una federazione delle nazioni latine, che fronteggiasse la Santa Alleanza, capeggiata dalla Russia. Il Comitato francese, di cui erano membri Lafayette e Dupont de L'Eure, strinse intese coi liberali orleanisti, come B. Constant e C. Périer, e contribuì a preparare la rivoluzione di luglio. Del comitato italiano facevano parte F. Buonarroti, il Salfi, il Linati, il Porro Lambertenghi. Dopo la rivoluzione di luglio e nell'imminenza dei moti italiani, il Comitato italiano si accrebbe di nuovi membri e intensificò la propria attività. Da ricordare, fra le manifestazioni di attività di questa sezione italiana del Comitato cosmopolita, la parte presa nella preparazione del primo tentativo di spedizione in Savoia e il patto concluso tra i suoi membri e il Lafayette, il 18 febbraio 1831, in base al quale si stabiliva l'alleanza tra la Francia e l'Italia liberata, con lo scambio tra la Savoia e la Corsica.
Bibl.: F. Gualterio, Gli ultimi rivolgimenti italiani, 3ª ed., Napoli 1861, I, pp. 15-17; G. La Cecilia, Memorie storico-politiche dal 1820 al 1876, Roma 1876-1878, I, pp. 131 segg., 167; E. Poggi, Storia d'Italia, Firenze 1883, I, p. 555; A. Stern, Geschichte Europas, Berlino 1894, IV, p. 197.