commozione
Perturbamento, di solito in senso deficitario, delle funzioni di un organo o di un complesso di organi, provocato da una causa violenta esterna, quasi sempre traumatica. Il concetto di c. comporta l’assenza o l’esiguità di alterazioni anatomiche, che caratterizzano invece la contusione. A seconda dell’organo interessato, si parla di c. cerebrale (o più propriamente encefalica), c. spinale, c. testicolare, c. renale, ecc. I quadri clinici della c. sono diversi a seconda dell’organo colpito e di varia gravità a seconda dei casi. Particolarmente drammatica è la c. cerebrale, caratterizzata da perdita di coscienza, depressione più o meno grave di tutte le funzioni nervose (motilità, reflettività), pallore, ipotensione, polso raro, respiro lento e superficiale, ecc. Essa viene per lo più attribuita a bruschi disordini vasomotori o a turbe circolatorie del liquido cefalo-rachidiano. Esistono forme lievi e rapidamente reversibili di c. cerebrale, e altre più gravi e prolungate, che possono avere esito letale; essa richiede una vigile assistenza sanitaria e, talora, l’intervento chirurgico rivolto a eliminare i sintomi di compressione cerebrale che eventualmente ne complicano il decorso.