COMO (Κῶμον, Comum, Novum Comum)
Città romana della XI regione augustea.
Nell'anno 196 a. C. il console M. Claudio Marcello trionfò sui Comenses; nell'89 a. C., dopo i danni subiti dai Reti, la città ebbe il diritto latino; un Cornelio Scipione vi dedusse poi 3.000 coloni e Giulio Cesare ve ne portò 5.000, dandole l'appellativo di Novum Comum, colonia di diritto romano, ascritta alla tribù Ufentina. Municipio durante l'Impero con territorio confinante con Mediolanum e Bergomum; nel tardo Impero fu base di una flottiglia e del prefetto di questa. Sofferse danni nella guerra gotica e fu restaurata da Narsete, che ne fece un caposaldo fortificato della linea pedemontana.
La località era abitata già nel periodo del Bronzo. Dell'epoca preromana ci è nota soltanto la preziosa suppellettile della necropoli della Ca' Morta, tra Rebbio e Grandate. Che il centro abitato fosse anch'esso in quella zona, anziché ove poi sorse la città romana, è solo una ipotesi ardita. Il centro di C. moderna ha conservato, invece, chiaramente nell'andamento delle sue strade ad angolo retto, il reticolato stradale dell'antica città. Il tracciato del decumano è conservato quasi integralmente in via dell'Indipendenza; la zona di piazza S. Fedele, ove doveva trovarsi l'antico Foro, appare invece alterata. Tra la via Cantù e viale Battisti sono stati scoperti gli avanzi della Porta Praetoria, a due fornici tra due torri ottagone, databile forse al III sec. d. C. mentre, in varie parti della città, sono stati messi in luce tratti delle mura di cinta, di epoca tarda, ma probabilmente sul percorso delle più antiche mura della colonia; esse delimitano infatti un perfetto rettangolo, a guisa degli antichi accampamenti militari.
Dalle fonti storiche (soprattutto il comasco Plinio il Giovane) ed epigrafiche conosciamo alcuni monumenti cittadini: templi a Giove, a Roma e Augusto, a Mitra, varie terme, una biblioteca, un portico eretto da un Calpurnio Fabato. Gli avanzi scoperti finora non hanno tuttavia permesso di identificare alcuno dei più importanti monumenti dell'antica città. Oltre a varî resti di lastricato stradale, sono stati messi in luce gli avanzi di uno stabilimento termale nel cortile del Museo Civico; in via Vittorio Emanuele un ricco edificio tardo ha dato un grande e prezioso mosaico; da un edificio probabilmente di carattere pubblico provengono un bassorilievo con processione di cavalieri laureati e resti di un grande archivolto ornato, oltre che da motivi vegetali, anche da scene marine e da figurazioni militari, conservati insieme ad altri ritrovamenti nel Museo Civico della città. La principale necropoli romana, che era nella zona della Ca' Merlata, ha dato epigrafi e suppellettile funeraria di varia epoca.
Museo Civico. - Ebbe inizio verso la metà del sec. XIX, e nel 1894 venne trasportato nella sede attuale di Palazzo Giovio. È prevalentemente archeologico, soprattutto interessante per la ricca suppellettile preromana proveniente dalla necropoli della zona della Ca' Morta (fittili e bronzi: belle ciste e situle decorate, elmi ed altre armi, fibule ed oggetti d'ornamento tra cui spicca un prezioso servizio da toletta in oro e argento). Il pezzo più cospicuo è il noto carro da cerimonia, di legno rivestito da lamine di bronzo ornate, oggi parzialmente ricostruito. Tra gli altri oggetti del museo, oltre alla collezione preistorica con materiale della civiltà palafitticola, sono di notevole interesse artistico una preziosa testa di atleta, originale greco arcaico, un bel ritratto di Augusto velato, una testa femminile diademata (Licinia Eudossia?), un rilievo con cavalieri facente parte forse di una scena di trionfo, un grande mosaico policromo, forse del IV sec., parte a scomparti geometrici, parte con scene figurate.
Bibl.: Per la storia e la topografia di C. preromana e romana è fondamentale la Rivista Archeologica della Provincia e Diocesi di Como che si pubblica dal 1872 (cfr. soprattutto casc. 63-64, 1912, pp. 60-96; fasc. 88-89, 1925, pp. 39-69; fasc. 108-110, 1934-35, pp. 1-53; fasc. 111-112-113, 1936, p. 127); v. inoltre: M. Bertolone, Repertorio dei ritrovamenti e scavi di antichità romane in Lombardia, 1939, pp. 177-230 con bibl. peced. Per gli oggetti del museo, la stessa Rivista Archeologica di Como (soprattutto fasc. 88-89, 1925, pp. 39-69 per gli oggetti della Camorta; fasc. 99-101, 1930, pp. 3-25 per il carro; fasc. 111-113, 1936, p. 137 per il rilievo coi cavalieri; fasc. 117-118, 1938-39, p. 64 per la testa di Augusto). Inoltre C. Albizzati, Un ritratto di Licinia Eudoxia, in Atti Pontif. Accad. Rom. Arch., XV, 1920, p. 339 (cfr. R. Delbrück, Spätantike Kaiserporträts, Berlino 1933, pp. 169-170); id., Una scultura greca arcaica del Museo Giovio di Como, in Rendic. Pontif. Accad. Rom. Arch., III, 1924-25, p. 317 ss.