COMPAGNACCI
Nello schieramento delle parti fiorentine ai tempi di Girolamo Savonarola ebbe dal popolo questo nome la gioventù dissoluta degli Arrabbiati, avversi così al Frate come ai Medici. La riforma del gonfaloniere Francesco Valori, nel primo bimestre 1497, abbassando a 24 anni il minimo d'età per entrare nel Consiglio Maggiore, dette voce nei negozî politici a codesti turbolenti, infastiditi per la soppressione dei carnevali e delle feste, e perciò pronti allo scherno e all'ingiuria contro i Piagnoni. Capitanati da un giovane di perduti costumi, Doffo Spini, essi figurano nei momenti più drammatici della storia del Savonarola, durante la predica dell'Ascensione del 1497 e dopo la scomunica del giugno. Il 7 aprile del 1498 durante l'esperimento del fuoco i Compagnacci comparvero armati in Piazza della Signoria, col proposito di uccidere il frate nel tumulto, e fallito l'intento, guidarono l'attacco a San Marco la sera dell'indomani, quando il Savonarola fu preso. Le maggiori violenze in questo famoso episodio sono imputabili ad essi.
Bibl.: P. Villari, La storia di Girolamo Savonarola e de' suoi tempi, nuova edizione, Firenze 1926; Schnitzer, Savonarola. Ein Kulturbild aus der Zeit der Renaissance, Monaco 1924 (trad. it., Milano 1931).