compagnevole
. L'aggettivo compare unicamente in Cv IV IV 1 (l'uomo naturalmente è compagnevole animale), ed è usato da D. come corrispondente del latino civile (greco πολιτιχόν), che si trova nella Politica di Aristotele (I 1 " Homo natura civile animal est "). La celebre frase aristotelica, ripresa da s. Tommaso, appare nel Comm. Ethic. I lect. I, sotto la forma " homo naturaliter est animal sociale ". Ora (cfr. Busnelli) sembra che il passo del Convivio derivi, piuttosto che direttamente dal testo aristotelico, da questa frase in s. Tommaso; di conseguenza l'aggettivo c. è bene spiegato dalla Cordati (Convivio, Torino 1968, 170) come " socievole ".
Può essere interessante notare, inoltre, come l'aggettivo, benché usato da D. in un contesto ricco di citazioni e di reminiscenze erudite, mantenga la caratteristica, che gli è propria, di termine del linguaggio familiare, conversativo; perciò l'intero passo assume il tono di una pacata, anche se colta, argomentazione, in cui manca ogni pericolo di ostentazione di arida dottrina.