Fortezza, Compagnia della
Fortézza, Compagnìa della. – Compagnia teatrale fondata nel 1988 dal regista e drammaturgo Armando Punzo per sviluppare in Italia uno dei progetti di teatro in carcere; con l’associazione Carte bianche ha prodotto spettacoli recitati dai detenuti, rappresentati dal 1993 anche fuori dal carcere. L’attività di Punzo è stata strettamente legata a quella della compagnia, cui è stato riconosciuto il ruolo di esperienza pilota nel progetto del Centro nazionale teatro e carcere (2000), che si occupa di produzione, laboratori di formazione e attività culturali, con lo scopo di sviluppare e potenziare il lavoro teatrale fra gli attori-detenuti. Da straordinaria esperienza laboratoriale è divenuto un fenomeno teatrale che ha ottenuto consensi e premi. Gli spettacoli prodotti – dal Marat/Sade (1993), di P. Weiss, al Macbeth (2000), all’Amleto, a uno studio su B. Brecht (Opera da tre soldi, 2002; I pescecani ovvero cosa resta di Bertoldt Brecht, 2003, vincitore del premio Ubu 2004 come miglior spettacolo), a P. P. Pasolini, ovvero l’elogio del disimpegno (2004) – vivono della determinazione, della creatività e della voglia degli attori di riappropriarsi di una dimensione sociale per abbattere disperazione e emarginazione. Dopo il grottesco Budini, capretti, capponi e grassi signori ovvero la scuola dei buffoni (2006) che sfida la paura della realtà, ha portato in scena Pinocchio. Lo spettacolo della ragione (2008, primo studio, 2009, secondo studio), riflessione dai toni aspri e cupi sulla necessità dell’arte e contro l’immutabilità del reale; Alice nel paese delle meraviglie – Saggio sulla fine di una civiltà (2009) e Hamlice – Saggio sulla fine di una civiltà (2010, premio Ubu come miglior regia), uno spettacolo complesso e suggestivo sul pericolo, sul pregiudizio, sull’indifferenza che vede la contaminazioni di mondi, da quello shakespeariano di Amleto a quello fantastico e anarchico di Carroll. Vari film documentari testimoniano il work in progress, la realizzazione finale degli spettacoli e il lavoro della compagnia (per es., Catene come destino, 2010, di M. Bellinelli).