COMPARATICO
Nel folklore delle varie regioni italiane, il comparatico, volgarmente "Sangiovanni", è differentemente denominato a seconda del rito che gli ha dato origine. Obblighi speciali incombono alle diverse categorie di compari. Quello di nozze deve condurre all'altare la sposa, infilarle l'anello nel dito, accompagnarla alla casa coniugale, regalarle qualche oggetto di valore. Quello di battesimo deve tenere il figlioccio al fonte, recitare il Credo con chiarezza e precisione, per evitare che la creatura cresca balbuziente o abbia vita breve, fargli il dono prescritto dall'uso. Qualora il figlioccio rimanga privo dei genitori, il compare, in qualche luogo, ha l'obbligo di allevarlo in casa (perché el vien a esser pare del putelo, come dice il Bernoni); e se venga a morire, egli è tenuto a contribuire alle spese funerarie. La comare del sale non va al sacro fonte, ma rimane nell'abitazione, presso la puerpera. Il compare di cresima accompagna il figlioccio in chiesa, legandogli un nastro colorato al braccio e facendogli qualche regalo. Né sono queste soltanto le maniere di contrarre la parentela spirituale, fra il popolo. Compare si diventa tagliando per la prima volta le unghie o i capelli nel primo o nel quinto mese d'età ad un bambino, o perforando il lobo auricolare nel settimo mese d'età a una bambina; come pure si diventa compare se, per sottrarsi ad un imminente pericolo, s'invochi l'aiuto di qualche persona o la pietà dello stesso aggressore dicendo: Sangiovanni! Le giovanette calabresi si fanno comari nel giorno di S. Giovanni Battista (24 giugno) scambiandosi un bamboccio (zitiellu) che spesso è un grosso mazzo di fiori o di erbe aromatiche, fra cui indispensabile il puleggio, portante al posto della bocca un garofano rosso e al posto degli occhi due garofani bianchi, ben fasciato e coperto di cuffia. Il bamboccio si porta in chiesa perché sia benedetto e poi alla processione, dietro al Santo; quindi le comarelle mangiano una foglia di puleggio, che estraggono dal mazzo. Alcune di queste cerimonie sono in sostanza forme di quella speciale istituzione, che è l'affratellamento (v.).
Bibl.: D. G. Bernoni, El compare de l'anelo, in Usi nuziali veneti (Appendice a A. De Gubernatis, Storia comp. degli usi nuz. in Italia, 2ª ed., Milano 1878); F. Babudri, Fonti vive dei Veneto-Giuliani, Milano 1926, pp. 12-13; S. La Sorsa, Usi, costumi e feste del pop. pugliese, Bari 1925, pagine 26-32; G. Pitrè, Usi pop. siciliani: la festa di S. Giov. Batt., in Riv. europea, II, vol. 3, 1871; id., Antichi usi e trad. pop. sic., Palermo 1873; id., Il comparativo in Sic., in Charitas, Roma 1882-83.