Comparative Law and Economics (CLE)
Comparative Law and Economics (CLE) Disciplina che studia le ragioni e le conseguenze economiche delle diversità giuridiche.
La CLE poggia tanto sulla disciplina del diritto comparato quanto su quella della Economic Analysis of Law (EAL). La prima tende ad accertare quali siano di fatto le reali differenze tra gli ordinamenti giuridici analizzati, la seconda prende in esame le regole giuridiche dal punto di vista della teoria della decisione razionale. La CLE combina queste due esperienze, cercando di dare conto della diversità, anche notevole, che presentano i vari sistemi giuridici del mondo. Le divergenze tra ordinamenti giuridici rappresentano un problema dal punto di vista della teoria della razionalità. Se tutti i legislatori fossero agenti razionali perfetti, dovrebbero infatti adottare le stesse leggi e, inoltre, dal momento che i concetti giuridici giocano una notevole parte nell’organizzazione economica, e la loro differenza da un sistema all’altro aumenta enormemente i costi transattivi affrontati nelle operazioni internazionali, ogni divergenza giuridica dovrebbe venire immediatamente abbattuta.
T. Ulen ha cercato di spiegare le ragioni economiche della diversità giuridica in termini di ‘gusti’ e di ‘dotazioni iniziali’. Un decisore razionale che deve immaginare una nuova legge agirà sempre in base alla teoria della scelta razionale, ma il risultato dipenderà in gran parte dalla sua ‘dotazione di risorse’ (quanto può spendere per organizzare corti con la giuria, piuttosto che tribunali con un solo giudice ecc.) e anche dalle sue ‘preferenze di giustizia’, da quello cioè che nella sua società si ritiene accettabile dal punto di vista della legge.
R. Cooter ha raffinato questo modello introducendo le considerazioni strategiche che affliggono i soggetti politici che redigono le costituzioni degli Stati. Questi soggetti sarebbero inclini a considerare il proprio ruolo in termini di una possibile affermazione o sparizione dal contesto della lotta per il potere. In questo modo, seguendo le stesse regole di razionalità, un gruppo omogeneo adotterebbe una costituzione presidenzialista, ma federale, come quella degli Stati Uniti, mentre la presenza di forti divisioni interne, come quelle presenti in Italia nel 1948, indurrebbe a preferire una costituzione parlamentare con votazioni proporzionali, proprio per impedire una qualsiasi concentrazione eccessiva di potere nelle mani dell’avversario, anche a costo di non essere in grado di governare in modo ottimale in caso di vittoria. I risultati più rilevanti sono stati individuati da parte del movimento di Law and Finance nelle graduatorie dei sistemi giuridici. Tali rankings sono oggi molto discussi e sicuramente contrastano con la teoria di Ulen sulla rilevanza dei gusti regolamentativi.