compiacere
. Nel senso di " far piacere ", " accontentare, assecondare un desiderio ", in Pd XXVI 102, riferito ad Adamo che s'appresta a soddisfare il desiderio di colloquio espresso da D.: l'anima primaia / mi facea trasparer... / quant'ella a compiacermi venìa gaia: " Adam... manifestabat appetitum loquendi cum auctore " (Benvenuto). Nello stesso significato appare in Detto 52 Amor... di colu' fa forza / che 'n compiacer fa forza.
In Pd XV 88, nel senso di " provare una grande gioia e soddisfazione ", " rallegrarsi ", " gioire ", esprime tutta la soddisfazione e la gioia di Cacciaguida nei confronti di D.: O fronda mia in che io compiacemmi / pur aspettando. Si noti che la frase di Cacciaguida riecheggia, anzi (per quanto riguarda compiacemmi) traduce le parole di Dio nell'occasione del battesimo di Cristo: " Hic est Filius meus dilectus, in quo mihi complacui " (Matt. 3, 17).