COMPLEMENTO
. In immunologia si definisce "proprietà complementare dei sieri" quella proprietà normale di essi che permette il completo svolgersi di alcune reazioni immunitarie (batteriolisi, emolisi, opsonizzazione naturale) le quali altrimenti non avverrebbero nonostante l'avvenuto legame fra antigene ed anticorpo. Per le altre reazioni immunitarie (reazione di neutralizzazione delle tossine, precipitazione, agglutinazione, opsonizzazione dei sieri immuni) sappiamo che il complemento, se presente, viene adsorbito dal prodotto della reazione, ma che questa può svolgersi anche senza il complemento (v. immunità, XVIII, p. 893). Questa proprietà complementare, che rimane immutata durante il processo di immunizzazione di un organismo (cioè per la formazione in esso di anticorpi specifici), si attribuisce all'insieme di alcune frazioni proteiche del siero di non semplice composizione, insieme che si chiama appunto complemento. Alcune, e molto importanti frazioni di questo insieme sono termolabili, il che conferisce a tutta l'azione complementare il carattere di termolabilità poiché le varie frazioni sono largamente sinergiche.
Il complemento di un siero fresco si perde alla temperatura di 56°-57° (inattivazione del siero). Si perde anche con l'invecchiamento econ numerosi altri interventi fisici e chimici che alterino il normale modo di essere delle proteine sieriche, alcuni dei quali possono anche essere reversibili. Il complemento diminuisce e si perde anche nello svolgersi di reazioni immunitarie, in quanto viene adsorbito dal complesso antigene-anticorpo e questo fatto è sfruttato molto brillantemente per rivelare l'avvenuta reazione fra un antigene ed un supposto anticorpo. Se i due termini realmente esistono in un dato miscuglio e si corrispondono in quanto a specificità, la loro unione può anche non dar luogo ad alcunché di visibile, ma può essere rivelata egualmente dimostrando che ha causato l'adsorbimento (o deviazione) del complemento, dato che in questo caso il miscuglio risulta ormai incapace di completare una reazione visibile (per es. l'emolitica) che ha bisogno del complemento per estrinsecarsi. Su questo fenomeno si basa la reazione di Wassermann per la diagnosi sierologica della sifilide.
Il complemento non ha carattere di specificità (entro certi limiti), cioè è indifferente per una data reazione immunitaria che il complemento (necessario o comunque adsorbibile) derivi dal siero dell'individuo produttore degli anticorpi o da altri individui e specie animali. In genere si usa siero fresco di cavia che si può bene titolare su una reazione emolitica.
Gli anticorpi che, pur legandosi al corrispondente antigene, non producono una modificazione di questo tale da realizzare l'evento definito dalla reazione stessa (opsonizzazione, emolisi, batteriolisi) sono stati chiamati ambocettori da P. Ehrlich, in quanto si supponevano capaci di due legami: da una parte con l'antigene, dall'altra col complemento. L'ambocettore opsonizzante fa parte integrante del complesso chiamato opsonina ed è il responsabile della sua termolabilità. Il fatto che il complemento renda possibile, per la sua presenza e il suo adsorbimento, una modificazione imponente del substrato portatore dell'antigene e dell'anticorpo che vi si è fissato (globuli rossi, batterî), quale, per es., l'emolisi (dissoluzione dell'emoglobina dei globuli rossi nella fase liquida in cui sono sospesi) o la batteriolisi (alterazione di forma e poi dissoluzione dei corpi batterici), ha fatto supporre che il complemento avesse il carattere di un enzima e agisse determinando una proteolisi. In realtà ciò non è vero. L'azione del complemento non ha i caratteri della catalisi; sembra che, per es., l'emolisi sia dovuta a modificazioni fisiche indotte sulla superficie cellulare del globulo rosso sensibilizzata dall'anticorpo. Tale effetto può aversi anche con complementi "artificiali" costituiti da colloidi di acido silicico ed altri varî. All'opposto, globuli rossi pretrattati (sensibilizzati) semplicemente con tannino (che ne provoca l'agglutinazione: v. in questa App.) si lisano se vengono in contatto con complemento. L'anticorpo si può fissare anche a freddo, il complemento si fissa ed agisce solo a 37°-38°.
Sulla quantità e natura delle frazioni proteiche costituenti il complemento siamo ancora piuttosto incerti. Si riconoscono almeno quattro frazioni di cui due termolabili e due termostabili costituite da proteine legate a carboidrati.