composti organici volatili (COV; ingl. volatile organic compounds, VOC)
composti organici volatili (COV; ingl. volatile organic compounds, VOC) Importante classe di inquinanti dell’aria. Comprendono categorie di c. con caratteristiche diverse, alcune delle quali presenti in natura (biogenic VOC), sono emessi in numerose attività antropiche (trasporto, processi industriali, uso di prodotti contenenti solventi, evaporazione di combustibili, smaltimento di rifiuti, agricoltura ecc.) e hanno vari effetti dannosi, tra cui quello di concorrere alla formazione di ozono troposferico. Secondo la normativa che ne regolamenta i limiti di emissione e le metodologie di controllo e misura (d. legisl. 152/2006), si definisce COV qualsiasi c. o. che abbia, alla temperatura di 293,15 K (20 °C), una pressione di vapore di 0,01 kPa (kilopascal) o superiore, oppure che abbia una volatilità corrispondente, in condizioni particolari di uso.
Gli impianti di trattamento dei COV trovano applicazione, generalmente, nei luoghi in cui sono localizzate le sorgenti emissive, per es. per tipologia di attività e specie rilasciate: verniciatura (toluene, xilene, alcol isopropilico, metanolo, metiletilchetone, esteri acetici, esano); chimica (aldeidi, chetoni, etilene, monossido di carbonio, acido acrilico, acrilonitrile, cumene, caprolattame, anidride maleica e ftalica, vinilcloruro); fonderia (fenolo, formaldeide); lavorazione metalli (metiletilchetone, toluene e xilene, metil isobutil-chetone, isobutanolo); stampa (toluene, esano, acetato d’etile, propanolo); impianti tessili (alcoli, fenolo, toluene); produzione componenti elettronici (acetato di cellulosa, alcani, chetoni, composti clorurati); gomme (toluene, isocianati, aldeidi). L’eliminazione di questi COV è spesso efficacemente condotta, attraverso il processo di combustione catalitica.