composto
compòsto [agg. e s.m. Der. del part. pass. compositus del lat. componere "mettere insieme" e quindi "fatto di più cose messe insieme", "risultante dal-l'unione di più elementi"] [CHF] C. chimico: ogni sostanza di composizione definita, risultante dal-l'unione (combinazione) di due o più elementi chimici diversi che si uniscono secondo determinati rapporti (rapporti stechiometrici), quasi sempre con sviluppo o assorbimento di energia, formando un prodotto di proprietà diverse da quelle degli elementi componenti; ha varie specificazioni, in partic.: c. inorganici, quelli formati da elementi diversi dal carbonio; c. organici, quelli contenenti nella molecola almeno un atomo di carbonio (a eccezione degli ossidi di carbonio, dell'anidride carbonica e dei sali dell'acido carbonico, considerati inorganici); c. saturo, composto organico in cui le valenze degli atomi di carbonio sono tutte saturate e che non contiene quindi doppi o tripli legami; c. non saturo, quello contenente doppi o tripli legami, caratterizzato, in genere (rispetto a un composto saturo), da minore stabilità e da maggiore reattività chimica; c. binari, ternari, quaternari, quelli le cui molecole risultano da atomi rispettiv. di due o di tre o di quattro diverse specie. La parola è frequente anche come secondo elemento compositivo: azocomposti, nitrocomposti, ecc. ◆ [MCC] Moto c.: ogni moto che possa essere pensato come sovrapposizione di due o più moti semplici, com'è, per es., un moto elicoidale, sempre pensabile come risultante della composizione di un opportuno moto rotatorio e di un opportuno moto traslatorio.