compro-oro
(compro oro), loc. s.le m. inv. Esercizio commerciale che acquista e può rivendere oggetti d’oro.
• nel corso di un’ispezione a uno dei tanti compro-oro spuntati un po’ ovunque, in mezzo a orologi, catenine e anelli hanno trovato anche dei denti d’oro. (Carlo Lania, Manifesto, 4 maggio 2012, p. 6, Italia) • [tit.] Ricettazione / Compro oro: piazzano la merce, i giudici li rimettono in libertà [testo] Occhi puntati sui Compro oro. Spuntati come funghi nel bel mezzo della crisi economica, spesso e volentieri, vengono utilizzati dai cosiddetti «topi d’appartamento» per «piazzare» la refurtiva. (G[iuseppe] S[arra], Giornale d’Italia, 7 agosto 2014, p. 8, Da Roma e dal Lazio) • Purtroppo non è fiction, ma la realtà per una larga fetta di Paese che non vede la luce della ripresa perché è ancora intrappolata nel tunnel dei conti che non tornano. E alla fine si è costretti a gettare la spugna. […] Sono evaporate persino le bolle dei compro oro (-13mila aziende in tre anni) e delle sigarette elettroniche (da tremila a poco più di mille in un biennio). (Giacomo Susca, Giornale, 20 luglio 2015, p. 11, Controcorrente).
- Composto dal v. tr. comprare e dal s. m. oro.
- Già attestato nel Corriere della sera del 3 marzo 2008, Cronaca di Milano, p. 3 (Andrea Galli).