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comune

Dizionario di Storia (2010)
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comune


Forma di governo autonomo cittadino, sorto in Europa dopo il Mille. L’uso sostantivato dell’aggettivo comune (dal lat. communis «di tutti») indica storicamente la forma di governo tipica delle città medievali dell’Europa occidentale a partire dalla fine del secolo 11o, sancita dalla concessione di una carta volta a garantire determinati diritti da parte del sovrano o del signore locale (come avviene in Francia o nelle Fiandre), oppure proclamata con un giuramento o un accordo, spesso temporaneo, dei cittadini stessi (come avviene nell’Italia centrosettentrionale). In Italia le prime istituzioni comunali sono simili a quelle dei c. rurali e consistono essenzialmente in un’assemblea, a cui prendono parte tutti i capifamiglia, e in un consiglio direttivo spesso dotato di funzioni giurisdizionali, i consoli, di solito egemonizzato dal gruppo di cittadini che appartiene alla . Presto a queste istituzioni si aggiungono uno o due consigli elettivi più ampi del consolato: il consiglio di credenza, il consiglio del comune. Attorno al principio del Duecento, in Italia, il consolato comincia a essere sostituito dal podestà, un ufficiale che presiede alla giustizia, alle finanze, all’organizzazione militare e ai consigli per un tempo stabilito (un anno o sei mesi). Con il passare del tempo si diffonde la pratica di reclutare il podestà da una città alleata (podestà forestiero), di sottoporlo alla fine del mandato a un processo (sindacato) per controllarne l’operato al fine di pagare il suo salario. Nel corso di questo periodo si moltiplicano anche gli ufficiali cittadini, stipendiati con danaro pubblico, i cui compiti vanno specializzandosi nei vari rami dell’amministrazione della città e del contado che si fa sempre più complessa. Nel c. podestarile si diffonde l’uso della scrittura amministrativa che rende possibile la fissazione delle norme e dei provvedimenti, una nuova organizzazione della giustizia, del reclutamento militare e soprattutto della fiscalità che vede, anche sulla base di nuove pressioni sociali, il ricorso all’imposta diretta basata su una stima dei patrimoni (estimo). Con la metà del Duecento alla struttura istituzionale del c. in molte realtà urbane si affianca quella del popolo, espressione delle società corporative (arti) e delle società territoriali armate (armi) formate dalla porzione della cittadinanza che non combatte a cavallo. Il popolo forma propri consigli e proprie magistrature che talvolta si fanno più importanti di quelle del comune stesso. Altrove sono le fazioni istituzionalizzate (parti) ad assumere questo ruolo di guida della politica cittadina. All’interno delle strutture del popolo e delle parti tra sec. 13° e 14° vanno talvolta emergendo figure singole che, attraverso il prolungamento dei loro incarichi a tempo  e/o il riconoscimento da parte di autorità pubbliche, come il papa o l’imperatore, di funzioni vicariali, si affermano come signori della città. L’evoluzione in signoria cittadina non stravolge tuttavia completamente la struttura comunale che in molti aspetti sopravvive per buona parte dell’antico regime.

Il comune rurale

Istituzione di cui tra 12° e 13° sec. gli abitanti di alcuni villaggi si dotarono stabilendo regolamenti, riunendosi in un consiglio e nominando propri rappresentanti, di solito chiamati consoli. Il c. rurale appare diffuso specialmente in Italia centrosettentrionale, ma lo si trova anche in Francia, in Catalogna, in Castiglia e in Inghilterra. Interpretato tradizionalmente come frutto della reazione contadina all’oppressione signorile, può essere letto piuttosto come risultato dell’organizzazione di una comunità, spesso definita dall’appartenenza alla medesima parrocchia, al fine di gestire beni collettivi e di venire a patti con il signore locale e con i poteri vicini (altre comunità, comuni cittadini), in merito a questioni giurisdizionali, fiscali, economiche. Attorno al 13° sec. in Italia centrosettentrionale la maggior parte dei c. rurali entrò a far parte dei contadi dei c. cittadini e talvolta accolse autorità provenienti dalla città dominante.

Si veda anche Comuni e civiltà comunali

Vedi anche
podestà podestà Nel comune medievale italiano, magistratura unica che sostituì la magistratura collegiale del consolato (12°-13° sec.). Le origini storiche del podesta non sono chiare e neppure è da pensare a un’unica origine: è da ammettere che in alcune città vi si sia arrivati attraverso un’evoluzione del ... giurisdizione L’attività dello Stato diretta all’attuazione della norma giuridica nel caso concreto, e l’insieme degli organi cui è demandata tale funzione. 1. Cenni storici Nel diritto romano, si intendeva per iurisdictio l’insieme delle facoltà spettanti al magistrato cui era attribuita l’amministrazione della ... popolo In generale, il complesso degli individui di uno stesso paese che, avendo origine, lingua, tradizioni religiose e culturali, istituti, leggi e ordinamenti comuni, sono costituiti in collettività etnica e nazionale, o formano comunque una nazione, indipendentemente dal fatto che l'unità e l'indipendenza ... alleanza diritto Vincolo internazionale in virtù del quale due o più Stati si impegnano a concedersi reciprocamente il rispettivo appoggio in vista del raggiungimento di un comune scopo politico. Nella vasta categoria delle unioni fra Stati, l’alleanza si caratterizza in genere per il numero ristretto dei partecipanti, ...
Categorie
  • STORIA MEDIEVALE in Storia
Altri risultati per comune
  • comune medievale
    Enciclopedia on line
    Caratteristica forma di governo autonomo cittadino apparsa nell'Europa occid. dopo il Mille, che si sviluppò fino a ottenere riconoscimenti giuridico-politici da autorità superiori (re, imperatore) e che in Italia raggiunse una indipendenza di fatto. Le origini All'origine del c.m. vi furono molti ...
  • comunale, civiltà
    Enciclopedia dei ragazzi (2005)
    comunale, civiltà Antonio Menniti Ippolito L'epoca delle città-Stato Intorno all'anno Mille si intensifica la rinascita della vita sociale, economica, politica e culturale dell'Occidente europeo. In Italia di tale rinascita sono protagoniste le comunità cittadine, che crescono sotto ogni punto di ...
  • COMUNE
    Enciclopedia dell' Arte Medievale (1994)
    P.F. Pistilli L'uso sostantivato dell'aggettivo comune (dal lat. communis 'comune, mediocre', composto da cum e munus) indica storicamente la forma di governo tipica delle città (v.) medievali dell'Europa occidentale a partire dal Mille, sorta come risultato di un'associazione volontaria di determinati ...
  • COMUNE
    Enciclopedia Italiana (1931)
    È un ente autarchico territoriale costituito da una collettività di persone residenti o aventi certi interessi in una limitata parte del territorio statale. Di solito è sorto spontaneamente ed è sempre stato riconosciuto e dotato dallo stato del potere necessario per organizzare servizî pubblici locali ...
Vocabolario
comune¹
comune1 comune1 (ant. commune) agg. e s. m. [lat. commūnis «comune; mediocre; affabile», comp. di con- e munus «carica, ufficio», propr. «che compie il medesimo ufficio»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce a tutti o ai più (contr. di...
sènso comune
senso comune sènso comune locuz. usata come s. m. [dal lat. sensus communis]. – 1. Espressione filosofica, che traduce il greco di Aristotele κοινὴ αἴσϑησις «sensazione comune», con cui si designa l’atto percettivo che fonde in unità i...
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