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comunemente

di Andrea Mariani - Enciclopedia Dantesca (1970)
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comunemente

Andrea Mariani

. L'avverbio, a differenza dell'aggettivo da cui deriva, compare nell'opera dantesca ben poche volte: in due passi paralleli del Convivio, e in Rime dubbie XX 4. L'uso è, in tutti e tre i casi, quello dell'italiano antico, in diretta relazione con l'etimologia e in corrispondenza con l'avverbio communiter: c. vale, infatti, " in comune ", " insieme ".

Ciò risulta evidente non solo nei due passi del Convivio (III V 1 io commendo questa donna interamente e comunemente, sì ne l'anima come nel corpo, e VII 1 Commendata questa donna comunemente, sì secondo l'anima come secondo lo corpo), passi nei quali l'avverbio è in contrapposizione con l'aggettivo speziale e l'avverbio spezialmente, ma anche in Rime dubbie XX 4 Tre pensier... / comunemente fannomi morere; questo verso infatti non significa: " tre pensieri mi fanno solitamente morire ", bensì " tre pensieri, quando mi vengono in mente tutti insieme, mi fanno morire ", mentre presi uno per uno " mi fanno disperare ", " mi provocano angoscia e dolore ": ciaschedun per sé mi dà penare (v. 3).

Vocabolario
comune¹
comune1 comune1 (ant. commune) agg. e s. m. [lat. commūnis «comune; mediocre; affabile», comp. di con- e munus «carica, ufficio», propr. «che compie il medesimo ufficio»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce a tutti o ai più (contr. di...
sènso comune
senso comune sènso comune locuz. usata come s. m. [dal lat. sensus communis]. – 1. Espressione filosofica, che traduce il greco di Aristotele κοινὴ αἴσϑησις «sensazione comune», con cui si designa l’atto percettivo che fonde in unità i...
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