comunicazioni di massa
Come raggiungere un grande numero di persone in tempi brevi
Nell'uso comune per comunicazioni di massa s'intende la trasmissione di messaggi attraverso la televisione, il cinema, la radio, i giornali, i libri e la rete Internet. Questi supporti sono chiamati mezzi di comunicazione di massa o mass media (espressione composta del termine inglese mass "massa" e di quello latino media, plurale di medium "mezzo, strumento" di comunicazione). Oggi le comunicazioni raggiungono immediatamente un grandissimo numero di persone in luoghi diversi grazie ad antenne, satelliti e cavi
Le comunicazioni di massa, a differenza di altre modalità di comunicazione, sono pubbliche, rapide e transitorie. Sono pubbliche perché i messaggi non sono indirizzati a qualcuno in particolare, ma si rivolgono a tutti; sono rapide perché devono raggiungere molta gente in tempi brevi; sono transitorie perché destinate all'immediato consumo.
L'obiettivo da raggiungere è la massa, composta di individui che non si conoscono fra loro, non sono organizzati, ma sono invece fisicamente lontani e accomunati soltanto dal fatto casuale di prestare attenzione allo stesso messaggio contemporaneamente. La massa, quindi, è un pubblico vasto, certamente in senso numerico ma soprattutto nel senso che il comunicatore non può interagire personalmente con i suoi interlocutori. Inoltre è un pubblico eterogeneo, costituito da gruppi diversi per condizione sociale, età, sesso, istruzione, etnia, religione, ambiente.
Anche nel mondo della comunicazione avviene ciò che di solito si verifica in natura: un cambiamento importante provoca un rivolgimento totale. Questo è accaduto quando, tra Ottocento e Novecento, hanno fatto la loro comparsa i mass media.
In realtà, il primo mezzo di comunicazione di massa è stato il libro, poi nell'ordine sono apparsi i giornali, i film, la radio, la registrazione del suono, la televisione e, più recentemente, i mezzi di comunicazione telematici connessi con il computer.
Le prime riviste scientifiche nacquero agli inizi del Seicento; le prime gazzette comparvero ad Amsterdam, Vienna, Londra e Parigi tra il 1618 e il 1631; il primo giornale quotidiano fu la Leipziger Zeitung, che vide la luce a Lipsia nel 1660. Nel 1680 il Frankfurter Journal tirava 1.500 copie e agli inizi del Settecento i giornali assunsero la forma che conosciamo, ospitando le lettere dei lettori e i primi avvisi pubblicitari a pagamento; ma è solo nell'Ottocento che si trasformarono, passando da lettura di élite a lettura per tutti.
Questo accadde grazie al maggior numero di persone in grado di leggere e scrivere anche tra le classi meno ricche, ma anche per il progresso tecnico dell'industria tipografica che consentì grandi tirature a basso prezzo. Di conseguenza, le copie vendute quotidianamente passarono da sette milioni nel 1870 (su 350 milioni di abitanti del mondo 'sviluppato') a settanta milioni nel 1914 (su 650 milioni di abitanti della stessa area) .
Intorno alla metà dell'Ottocento nel mondo della comunicazione si verificò una nuova rivoluzione: si passò dalla cultura tipografica alla cultura dei media elettrici e successivamente elettronici. Sino ad allora le notizie si erano mosse alla velocità del messaggero (cioè delle gambe dell'uomo, o del cavallo. o della nave, o dei primi treni), ma il telegrafo ottico di Claude Chappe (1793) servì in piena rivoluzione francese a trasmettere gli ordini del governo da Parigi a Lille! Si trattava tuttavia di uno strumento che consentiva di telegrafare solo messaggi semplici. Questo stato di cose cambiò radicalmente con la scoperta da parte di Samuel Morse del telegrafo elettrico (1837) e successivamente grazie al telegrafo senza fili di Guglielmo Marconi, che nel 1895 riuscì a inviare segnali a distanza di 1.600 metri! Fu però il telefono (messo a punto da Antonio Meucci e poi da Alexander Graham Bell, che sfruttò commercialmente la scoperta) ad annullare realmente le distanze tra gli individui.
Il cinema è la grande novità di fine Ottocento, mentre le prime trasmissioni radiofoniche (radio) furono realizzate nel 1920 a Pittsburgh negli Stati Uniti. In Italia programmi di radiodiffusione ebbero inizio nel 1924 con un successo trionfale, come in tutto il mondo: basti pensare che negli USA si passò dai centomila apparecchi radio del 1922 ai due milioni del 1925.
Dopo le prime trasmissioni televisive (televisione) sperimentali effettuate a partire dal 1926, lo sviluppo delle reti in Europa si ebbe dopo la Seconda guerra mondiale e in Italia dal 1953.
Il primo calcolatore elettronico fu costruito nel 1943 dalla IBM, su commissione dell'esercito degli Stati Uniti. E dal 1962 si iniziarono a utilizzare i primi satelliti per le comunicazioni.
Attualmente l'interconnessione dei mezzi audiovisivi con quelli telematici ha creato una relazione tra tutti i mezzi di comunicazione e ha aperto le nuove strade, anzi autostrade, informatiche.
I mezzi di comunicazione di massa svolgono varie funzioni, che possono essere così enumerate:
informazione: i media forniscono notizie su fatti e situazioni che si verificano nella società, nel mondo della cultura e delle scienze, della politica e della vita quotidiana, e così via;
competenza: i media offrono commenti, critiche e interpretazioni su fatti ed eventi, contribuendo alla crescita personale di ciascun individuo, ma anche all'ordine/disordine della società e allo sviluppo del consenso/dissenso e dell'integrazione;
continuità: i media rappresentano anche le culture passate o quelle delle minoranze, preservandone nel tempo i miti, i valori e i modelli di comportamento;
intrattenimento: i media forniscono divertimento e svago, offrendo spettacoli che contribuiscono a ridurre tensione e stress;
mobilitazione: i media possono essere utili anche come strumenti di mobilitazione verso obiettivi politici, economici, religiosi o sociali.
Le attività principali dei mezzi di comunicazione di massa sono, oltre al divertimento, quelle relative alla diffusione delle informazioni nelle varie parti della società. Nel corso di tali attività i media possono anche svolgere un ruolo di controllo e di correlazione: il controllo riguarda la scelta delle informazioni e la modalità delle trasmissioni al fine di influenzare gli ascoltatori; questa mansione viene chiamata anche manipolazione delle notizie. La correlazione consiste nel divulgare messaggi che sollecitano il consenso su fatti o persone; di solito questa mansione viene chiamata propaganda.
La trasmissione della cultura consiste nel passaggio di informazioni, valori e norme sociali da una generazione all'altra. Sul ruolo dei mass media in questo ambito si è sviluppato, soprattutto a partire dagli anni Cinquanta del Novecento, un dibattito che ha visto contrapporsi il partito degli 'apocalittici' (sospettosi e contrari) a quello degli 'integrati' (favorevoli). I primi hanno sostenuto che i mass media possono diventare prigioni senza muri e un'ottima arma in mano a dittatori e demagoghi; inoltre i mass media tendono a creare desideri artificiali, distruggono le differenze tra le culture rendendole tutte simili e confinano i loro fruitori nella sola dimensione temporale del presente, annullando ogni coscienza storica.
È soprattutto contro la televisione che si sono appuntate le critiche più severe: il mezzo televisivo è considerato il nemico per eccellenza del pensiero critico e della consapevolezza personale e gli si attribuisce un potere di fascinazione ipnotica in quanto trascina lo spettatore da un'immagine all'altra costringendolo a rinunciare a qualsiasi verifica o riflessione interiore. Sull'altro versante, degli 'integrati', c'è invece chi apprezza le potenzialità illimitate della televisione per far conoscere mondi lontani, per attivare la fantasia, per portare tutti i cittadini a parlare una stessa lingua e renderli partecipi dei fatti del mondo.
L'evoluzione tecnologica costante e le maggiori possibilità di immagazzinare, elaborare e trasmettere informazioni a costi sempre più bassi hanno avvicinato il mondo della televisione e della radio a quello della telefonia e dei computer. La rete Internet è così diventata lo spazio ancora poco esplorato della nuova comunicazione di massa. L'elemento unificatore delle diverse aree è stato il computer. L'uomo si è adattato a uffici senza carta ed è nata l'editoria elettronica, si sono sviluppate le reti via cavo e un sempre maggior numero di persone vive in case telematiche e in città cablate.
Quello che ancora non sappiamo è se queste possibilità saranno strumenti di democrazia planetaria o saranno portatrici di nuove forme di discriminazione sociale.