Con plu sospiri avanti costei vegno
Incipit di un sonetto collocato nel codice Canoniciano di Oxford ital. 111, f. 10 col. 2a, dopo un sonetto di Giovanni Quirini, con l'indicazione " responsio Dantis ", e riguardante il tema dell'amore per una donna chiamata Isabetta, identificata talora con la Lisetta dantesca.
É molto probabile che fra le rime del poeta veneto ve ne fossero alcune di suoi corrispondenti, e quindi una o più di D. che pare abbia avuto relazione con lui; altre, non solo di corrispondenti, ma anche del Quirini stesso, dovettero essere attribuite a D. nelle successive trascrizioni della raccolta. Risulta però difficile ammettere, per motivi cronologici e stilistici, che l'autore del sonetto in questione sia il poeta della Commedia. I due sonetti apparterranno a una corrispondenza poetica intrecciata da diversi rimatori veneti intorno a una donna, Lisetta o Isabetta.
Bibl. - S. Morpurgo, Rime inedite di Giovanni Quirini e Antonio da Tempo, in " Arch. Stor. Trieste Istria Trentino " I (1881) 142 ss.; E. Lama, D.A. e Giovanni Quirini, in Questioni dantesche, Bologna 1902, 3-31 (v. rec. di M. Barbi, in " Bull. " X [1902-1903] 407-408); M. Barbi, La questione di Lisetta, in " Studi d. " I (1920) 17-63 (poi in Problemi 215-251); M. Barbi-V. Pernicone, Sulla corrispondenza poetica fra D. e Giovanni Quirini, in " Studi d. " XXV (1940) 81-129.