concertazione
Metodo di mediazione politica tra soggetti portatori di istanze conflittuali. Nata negli anni 1970, la c. è stata formalizzata in materia di lavoro con gli accordi sulla politica dei redditi e dell’occupazione, sugli assetti contrattuali, sulle politiche del lavoro e sul sostegno al sistema produttivo (protocollo del 1993). Essa prevede il confronto tra organizzazioni dei lavoratori e datori di lavoro, per ottenerne ‒ tramite la mediazione del governo ‒ il consenso su questioni come retribuzioni, flessibilità, previdenza. La c. a livello locale vede Regioni ed enti locali intervenire su diversi temi, come patti territoriali e sviluppo.
Diversi e di grande importanza sono stati gli accordi favoriti dalla c.: quello sul costo del lavoro del 1977; il protocollo Scotti del 1983, che ha introdotto procedure per la composizione dei conflitti e un raccordo fra i vari livelli contrattuali; l’accordo di San Valentino del 1984, che ha rallentato la scala mobile e quello del 1992 che l’ha abolita, riformando la contrattazione collettiva; il patto per il lavoro del 1996; l’accordo sociale per lo sviluppo e l’occupazione del 1998. L’adozione della c. è facoltativa. L’approvazione della l. 30/2003 (➔ Biagi, legge), durante il governo di centro-destra, è stata seguita da un ampio ritorno alla c. da parte del governo di centro-sinistra, nel 2006.
Si definisce c. bancaria il codice etico dell’Associazione Bancaria Italiana (➔ ABI), che fissa i principi per l’adozione di procedure di c., per la soluzione di crisi aziendali, cercando la collaborazione tra i soggetti coinvolti nella crisi.