concordanze
. L'esigenza di disporre di repertori alfabetici delle opere di D. ha promosso fin dal secolo scorso la pubblicazione di parecchie concordanze. Per quanto riguarda la Commedia, abbiamo tre importanti lavori: Concordance of the D. C., a cura di E.A. Fay (1888); A Concordance to the D. C., a cura di E.H. Wilkins e T.G. Bergin (1965); La D. C., con prefazione di C. Tagliavini e nota tecnica di G. Caldara (1965). Il lavoro del Fay fu condotto sull'edizione berlinese del Witte (1862), con l'aggiunta di talune varianti tratte da altre stampe, fra cui quella degli accademici fiorentini del 1837; ordinamento seguito fu quello logico-grammaticale, per cui si distinguevano, ad esempio, i sostantivi secondo che fossero soggetto, oggetto o complemento indiretto, e le voci secondo varie gradazioni semantiche. Gli altri due repertori, differenti nella loro impostazione metodologica, sono condotti sul medesimo testo vandelliano della Società Dantesca Italiana (e propriamente sulla ristampa del 1960). In ambedue si adotta una disposizione pratica, che classifica i versi entro le singole forme secondo un ordine progressivo all'interno di ogni cantica, ma diversa è la collocazione delle voci: nel repertorio americano infatti le parole (esclusi gli articoli, i pronomi, le congiunzioni e simili) sono poste alfabeticamente sotto la forma principale, e sotto il lemma più frequente è riportata la forma meno usitata delle parole oscillanti; in quello italiano, invece, tutte le voci sono lemmatizzate nel modo in cui compaiono nel poema, ma per favorirne una statistica linguistica, sono separati gli omografi di uguale origine e di funzioni diverse, e gli omografi e omofoni di origine, storia, funzione e significato diversissimi.
Pregevoli le c. delle opere minori: la Concordanza delle opere italiane in prosa e del canzoniere di D.A., a cura di E.S. Sheldon e A.C. White (una Supplementary Concordance fu aggiunta nel 1936 a cura di L.H. Gordon, con introduzione di K. McKenzie), la c. delle opere latine, a cura di E.K. Rand e del Wilkins (1912). Nel primo dei due volumi si è seguito il testo della seconda e terza edizione del Moore (Tutte le opere di D.A. nuovamente rivedute nel testo dal Dr. E. Moore, Oxford 1897 e 1904): le forme vi sono ordinate secondo l'uso generale dei dizionari; vi sono omesse alcune parole (ad esempio, i verbi avere ed essere, ci, che, ché, chi, cui, e, ma, ne, né, non, questo, quello, colei, colui, coloro, se, sé, si, vi, gli articoli, le preposizioni monosillabiche e le forme regolari dei pronomi personali e possessivi) di minore importanza in relazione alle variazioni del significato o dell'uso. Nel secondo volume, per il quale fu utilizzato il testo di Oxford (ma le Egloghe nell'edizione dell'Albini e la Quaestio in quella di C.L. Shadwell), sono elencati tutti i vocaboli compresi nelle opere latine, quindi, oltre ai vocaboli latini, anche le parole italiane, provenzali, dialettali, ecc., che in esse si trovano occasionalmente adoperate o citate; in più sono raccolti i vocaboli latini che figurano nelle opere in volgare.
Nonostante si riveli ormai superato sotto molti riguardi, è tuttora utile il Vocabolario - concordanza delle opere latine e italiane di D.A., compilato da A. Fiammazzo, che costituisce il terzo volume dell'Enciclopedia dello Scartazzini, e che è finora l'unico tentativo di una c. comparata di tutte le opere dantesche.
Bibl. - Concordance of the D.C., pubbl. per la Dante Society of America, a c. di E.A. Fay, Boston-Londra 1888 (rist. anastatica, Graz 1966). La Dante Society of America si è fatta inoltre promotrice della pubblicazione di altre importanti c. dantesche: A concordance to the D.C. of D.A., a c. di E.H. Wilkins, T.G. Bergin e A.J. De Vito, Cambridge (Massachusetts) 1965; Concordanza delle opere italiane in prosa e del Canzoniere di D.A., a c. di E.S. Sheldon e A.C. White, Oxford 1905 (cui è da aggiungere Supplementary concordance to the minor italian works of D., a c. di L.H. Gordon, introduzione di K. Mckenzie, Cambridge 1936); Dantis Alagherii operum latinorum concordantiae, a c. di E.K. Rand, E.H. Wilkins e A.C. White, Oxford 1912. Si aggiunga la c. della D.C. pubblicata a Pisa nel 1965 dall'IBM Italia (La D.C., testo, concordanze, lessici, rimario, indici, con prefazione di C. Tagliavini e nota tecnica di G. Caldara).