CONCORDIA
. Divinità romana personificante l'unione politica dei cittadini o anche l'affetto dei parenti e soprattutto dei coniugi: durante l'Impero, quando le lotte dei partiti furono sostituite dalle sanguinose competizioni al trono dei generali, simboleggiò la fedeltà di tutto l'esercito verso l'imperatore. Naturalmente si insisteva pubblicamente sul culto della dea, soprattutto quando la concordia era stata a fatica ristabilita. La più antica menzione della dea appartiene al 387 a. C., allorché Camillo le dedicò un tempio nel Foro, ai piedi del Tabulario, ricostruito con maggior lusso nel 121 a. C. dal console Opimio dopo l'uccisione di Gaio Gracco. Durante l'Impero, la Concordia Augusta simboleggiò la pace domestica della casa imperiale e quindi assommò i due caratteri, pubblico e privato, della divinità. Le monete ci fanno conoscere numerose rappresentazioni figurate della dea, assai varie nel tipo, ma tutte poco caratteristiche. Talora le imperatrici furono rappresentate sotto l'aspetto della dea.
Bibl.: E. Pottier, in Daremberg e Saglio, Dictionnaire des antiquités gr. et romaines, I, 1434; Aust, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV, coll. 831-35; R. Peter, in Roscher, Lexikon der gr. und röm. Mythologie, I, i, coll. 914-922.