condannare
. È esclusivo della Commedia, e dunque avvertito come termine di lessico medio; non è neppure tanto frequente nel poema, ove ricorre in appena quattro luoghi.
Transitivo, in valore proprio e comune nesso col termine ‛ colpa ': If XVIII 95 tal colpa a tal martiro lui condanna; XXVIII 70 O tu cui colpa non condanna.
Valore più intenso, per il veemente riverbero di un inespresso dramma intellettuale, che dovette angosciare D. per tutta la vita, ha il verbo in Pd XIX 77 ov'è questa giustizia che 'l condanna?, come può essere detta giusta la dannazione di chi muoia non battezzato e sanza fede?.
Anche passivo, nelle parole di Pisistrato alla moglie, in Pg XV 105 Che farem noi a chi mal ne disira, / se quei che ci ama è per noi condannato?