CONDINO (A. T., 20-21)
Grossa borgata della provincia di Trento sulla destra del Chiese, a 444 m. s. m., assai danneggiata durante la guerra, e caratteristica per la strana mescolanza delle case rustiche e delle case signorili. Nel 1921 la popolazione del comune di Londino era di 1475 ab., l'area comunale di 33,80 kmq.; presentemente, dopo che i comuni di Brione (256 ab.), di Castello (587 ab.) e di Cimego (700 ab.) furono incorporati a quello di Condino, l'area è di 64,89 kmq., dei quali oltre la metà sono occupati dai boschi, che insieme ai pascoli alpini (1847 ett.) costituiscono la fonte principale di ricchezza del comune. Nel fondo della valle predominano gli arativi e i prati. Sono abbastanza prospere la frutticoltura e la gelsicoltura; importante la produzione delle castagne, e fiorente l'allevamento bovino e l'industria casearia. Condino è unito a Brescia mediante l'ottima carrozzabile che per Ponte Caffaro sale a Tione da cui dista 21 km., mentre da Trento la distanza è di 65 km.
Storia e monumenti. - Nell'epoca romana il territorio apparteneva a Brescia, e come tale era ascritto alla tribù Fabia. Ma passò ben presto a far parte del Trentino, e i vescovi di Trento vi ebbero il dominio temporale. Soltanto la giurisdizione di Lodrone, con la val di Vestino, fu di spettanza dei conti omonimi. Opere d'arte si trovano a Lodrone, a Darzo, a St0ro, a Creto e altrove, ma i monumenti più notevoli sono costituiti dalle due chiese di S. Maria e di S. Rocco che si trovano nel capoluogo e furono costruite durante il primo Rinascimento da maestri comacini; sono adorne di affreschi e di altari dorati di arte veneto-bresciana.
Il combattimento di Condino. - All'alba del 16 luglio 1866 il colonnello austriaco Montluisant con 3 battaglioni e 4 pezzi avanzava per Cologna nella valle di Cimego; alla sua destra avanzava per val Daone una colonna fiancheggiante di 8 compagnie con 4 cannoni agli ordini del tenente colonnello Hoffern, e contemporaneamente una terza colonna, di una mezza brigata comandata dal maggior Grunne, per val di Ledro, si portava su Condino. Queste forze convergenti miravano a circuire le truppe del corpo garibaldino, comandate dal capitano Guerrieri-Gonzaga, miste di volontarî e bersaglieri, che avevano oltrepassato Condino e occupato Brione. I volontarî garibaldini, dopo aver tentato di passare il Chiese, furono costretti a ripiegare su Condino dove l'avanzata austriaca fu fermata. Al calar della sera il fuoco cessò da ambo le parti e nella notte gli Austriaci si allontanarono verso Bagni di Cumana.
Bibl.: O. Brentari, Guida del Trentino, III, Bassano 1900; G. Papaleoni, Le chiese di Condino, Rovereto 1913; id., Un comune trentino al principio dell'età moderna, in Nuovo archivio veneto, s. 2ª, XXXVIII (1920).