CONDIZIONALE
Il condizionale è un modo finito del verbo, che ha due tempi: il presente (detto anche condizionale semplice) e il passato (o condizionale composto).
Presente: Cosa non farei per te!
Passato: L’avresti detto che era così antipatico?
Il condizionale è usato sia in proposizioni ➔principali, sia in proposizioni ➔subordinate.
Nelle proposizioni principali si usa:
– nell’➔apodosi dei ➔periodi ipotetici del II e III tipo, per esprimere un fatto o una situazione possibile ma poco probabile, o impossibile
Se mi rispondesse, potrei comprare i biglietti
Se fossi ricco, farei il giro del mondo
la ➔protasi può anche non essere espressa, e in questo caso il condizionale esprime un’eventualità non realizzata nel passato (condizionale controfattuale)
Avrei dovuto dare retta a mio padre
– per attenuare il valore di ciò che viene espresso o per rendere più cortesi le richieste (condizionale di cortesia)
In questi casi sarebbe meglio tacere
Vorrei due etti di prosciutto per favore
– per esprimere qualcosa di cui non si è certi o di cui si è avuta notizia da altri (condizionale di dissociazione)
Il presidente della squadra starebbe pensando di esonerare l’allenatore
Nelle proposizioni subordinate si usa:
– con le stesse funzioni che avrebbe se fosse in una proposizione indipendente
Mi chiedo che cosa avresti fatto tu nei miei panni
Non so se sarei pronto per un cambiamento così radicale
– per esprimere il ➔futuro nel passato
Era sicuro che Maria sarebbe arrivata in ritardo.