condizionamento classico
Paradigma sperimentale per lo studio dell’apprendimento nell’uomo e negli animali, scoperto dal fisiologo russo premio Nobel Ivan P. Pavlov, nel primo decennio del XX secolo. Nel condizionamento classico vengono presentati in breve successione due stimoli, dove solo il secondo è in grado di provocare naturalmente una reazione fisiologica e/o comportamentale nel soggetto. Il primo stimolo può essere un qualunque oggetto o segnale sensoriale biologicamente neutro per il soggetto, per es., un suono, ed è denominato Stimolo condizionante (SC). Il secondo, invece, può essere una lieve scossa elettrica somministrata alle zampe dell’animale sperimentale, che ne provoca immancabilmente la rapida retrazione; questo stimolo è perciò definito Stimolo incondizionato (SI). Dopo numerose ripetizioni dei due stimoli associati, avendo cura che lo SC sia presentato leggermente prima dello SI, anche lo SC, cioè quello che originariamente non produceva alcuna reazione, diventa capace di evocare la stessa risposta dell’altro. Secondo la più consolidata interpretazione teorica del fenomeno, si suppone che per il soggetto sperimentale lo SC segnali l’imminente presentazione dello SI. (*)
→ Neuroscienze. Basi biologiche delle emozioni