condizione
. In tutta l'opera dantesca il più comune significato di c. è quello di " stato, situazione, modo di essere dell'animo o del corpo "; così in Vn IV 1 onde io divenni in picciolo tempo poi di sì fraile e debole condizione; XIV 9 Se questa donna sapesse la mia condizione; XVIII 7, XXIII 30 (dove l'espressione verace condizione indica un modo di essere più vicino alla realtà dopo le visioni del sogno), XXIV 2, XXXI 6, XXXII 4, XXXVII 2 e 3, XXXVIII 1, Rime CXIII 11. Così anche in Cv II VI 3 la novitade de la mia condizione; VI 5, VIII 3, XI 6, XII 8, III II 1, VIII 2 e 3, X I, XIII 11, IV VII 5, XI 3. Così in tutta la Commedia questo significato è prevalente, riferito al modo di essere delle anime: If IX 108 la condizion che tal fortezza serra; XVI 53, Pg I 56, V 30, X 115, XIII 130, Pd V 113; in Pd XXIV 142 la profonda condizion divina indica il modo di essere di Dio, uno e trino.
Un altro significato abbastanza frequente è quello di c. come " situazione sociale ": Cv III VII 6 uomini di sì bassa condizione... alta condizione; IV IV 6 le diverse condizioni del mondo; V 19, VII 11, XV 3 e 4, XXV 5. Un'altra occorrenza di c. in questo valore è presente nell'edizione Simonelli in II XV 4; ma Busnelli-Vandelli recano il termine contradizioni che appare più perspicuo: liberata da le contradizioni. Sempre nel significato di " c. sociale " il termine ricorre in Pg XX 14 le condizion di qua giù, e Pd XVII 90 cambiando condizion ricchi e mendici; un significato analogo è in Pd VI 29, dove è riferito, nelle parole di Giustiniano, alla dignità della c. imperiale cui la sua risposta si riferisce: sua condizione / mi stringe a seguitare. In questa accezione anche l'occorrenza di Fiore CXXXII 2 di loro stato e di lor condizione; il luogo presenta una coppia sinonimica, come spesso si ha nel poemetto.
Una sola occorrenza (Vn XXX 1) dà il senso di " stato di una comunità ", in questo caso di una città: lagrimando in questa desolata cittade, scrissi a li principi de la terra alquanto de la sua condizione.
Tre occorrenze in Cv I V 5, 6 ([condi]zione in Busnelli-Vandelli e Simonelli, ma ordinazione nella '21) e X 7 (per molte condizioni di grandezze le cose si possono magnificare) danno il significato di " punto di vista ", " ordine di ragione ". In Cv I IX 1 condizioni, che convengono concorrere, e in Pd XXXII 43 con certe condizioni, vale " c. necessaria ". Infine in Cv I X 13 condizioni è lezione dei codici non accettabile, e giustamente corretta con costruzioni dalla '21, poi da Busnelli-Vandelli e da Simonelli.