CONDUTTORE
Si dice conduttore (elettrico o termico) qualsiasi corpo che, sotto l'azione di una differenza di potenziale o rispettivamente di una differenza di temperatura, dia luogo a un passaggio di elettricità o di calore. In questo senso, ogni corpo è da ritenersi conduttore, poiché qualsiasi corpo si lascia sempre attraversare in misura più o meno grande sia dall'elettricità come dal calore; esistono tuttavia tra i varî corpi, da questo punto di vista, differenze notevolissime, sicché le varie sostanze possono essere elencate in ordine di conduttività decrescente, e in pratica si riserba la qualifica di conduttore alle sostanze che occupano i primi posti della serie, come i metalli e varie altre, e si chiamano invece isolanti quelle sostanze che occupano gli ultimi posti, come il vetro, l'ambra, la seta e così via.
Un conduttore perfetto sarebbe quello che, intercalato in un circuito elettrico o calorico, lasciasse passare l'elettricità o il calore, senza dar luogo, tra il punto d' ingresso e quelli di uscita, a differenze di potenziale o di temperatura (caduta di potenziale o caduta di temperatura uguale a zero). Un tale corpo, in realtà, non esiste; tuttavia, nel campo della conduzione elettrica, un conduttore perfetto o superconduttore si può con grandissima approssimazione realizzare mediante un pezzo di piombo raffreddato fino a circa 266 gradi sotto zero. Per tutti i metalli invero, col diminuire della temperatura, si osserva un progressivo aumento nella conduttività, o - ciò che è lo stesso - una progressiva diminuzione nella resistenza elettrica, la quale tende a divenire nulla via via che la temperatura si avvicina allo zero assoluto (cioè a 273 gradi centigradi sotto zero); ma per il piombo e pochi altri metalli è stato scoperto (Kamerlingh Onnes) che a una certa temperatura la resistenza subisce una brusca diminuzione, riducendosi entro pochi centesimi di grado a un valore estremamente piccolo (meno di un trilionesimo del valore normale); per il piombo questo brusco salto ha luogo a una temperatura di 7,3 gradi assoluti, cioè a 265,7 gradi centigradi sotto zero. In generale i buoni conduttori del calore sono anche buoni conduttori dell'elettricità e viceversa; anzi i metalli si lasciano elencare, in ordine alla loro conduttività termica o elettrica, in due serie molto simili tra loro, e per essi si verifica in più che il rapporto tra la conduttività termica e quella elettrica è, con discreta approssimazione, costante (legge di Wiedemann-Franz).